Aversa, clochard sotto i portici: come la povera Lidia in tanti vivono per scelta “fuori dagli schemi”

di Antonio Arduino

E mentre stamani la città di Aversa si svegliava con la morte della clochard Lidia (leggi qui), trovata senza vita in piazza San Domenico, poco distante, sotto i portici della banca situata dinanzi alla casa comunale, continuava ad andare in scena il dramma dell’emarginazione di altri senzatetto, “accampati” in una situazione di assoluto degrado.

Molti cittadini, assistendo a quella scena, che va avanti da giorni, si chiedono come sia possibile che nessuno si avveda di quella presenza ed intervenga per aiutare queste persone che bivaccano all’aria aperta, effettuando i loro bisogni fisiologici praticamente sotto gli occhi di tutti, perdendo anche la dignità. Avrebbero bisogno di sostegno per recuperarla e tornare a vivere come esseri umani.

Purtroppo, come già accaduto in passato, persone che come quelle nelle foto – e, se si guarda bene, quelle accampate di sera, anche sulle panchine che circondano la villa comunale – si sono dimostrate restie ai tentativi dall’amministrazione comunale che, tramite la Polizia municipale, ha provato a convincerle ad essere ospitate in strutture come la casa di riposo “Sagliano”, dove esiste la possibilità di dormire, mangiare e fare un bagno caldo, o in quella della Caritas Diocesana che ha ambienti realizzati appositamente per ospitare senzatetto. Ogni volta gli sforzi dei caschi bianchi si sono dimostrati inutili e non è stato possibile impedire ai clochard la loro scelta di vita, dal momento che la legge non prevede alcun tipo di intervento in questi casi, salvo che non commentano reati.

L’unica cosa che si potrebbe, e si dovrebbe, fare sarebbe quella di intervenire per controllare le condizioni di salute di quanti, come loro, preferiscono vivere per la strada e dormire all’addiaccio. È questo l’appello che tanti rivolgono al sindaco della città. Attivare i servizi sociali affinché intervengano per garantire quantomeno assistenza medica a chi ha deciso vivere fuori dagli schemi.

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