Carinaro, opposizione valuta mozione di sfiducia per la presidente Mauriello

di Antonio Taglialatela

Carinaro – Non si placa lo scontro tra la presidente del Consiglio comunale, Elisabetta Mauriello, e il gruppo di opposizione “Carinaro nel Cuore”, guidato da Annamaria Dell’Aprovitola, sulle modalità di conduzione del Civico consesso, al punto che la stessa minoranza ora annuncia la presentazione in Assise di un’eventuale mozione di sfiducia. A gettare benzina sul fuoco sono state le recenti dichiarazioni rilasciate dalla Mauriello, che ha accusato la minoranza di aver fomentato odio contro di lei (leggi qui).

Dichiarazioni, quelle della presidente del Consiglio, dalle quali, ad avviso dell’opposizione, “emerge, spiace sottolinearlo, la scarsa propensione della stessa Mauriello ad un sereno confronto democratico che, in qualsiasi assemblea elettiva, caratterizza il rapporto tra maggioranza e opposizione”. “Il ruolo del presidente del Consiglio – continua l’opposizione – riteniamo sia quello di garantire le regole che disciplinano il dibattito in aula, assicurando pari condizioni tanto alla maggioranza tanto ai gruppi che, rispetto alla stessa, sono deputati ad una funzione di controllo. Assolutamente reputiamo che non spetti al presidente il compito di decidere ‘a prescindere’, come lei asserisce, chi dice ‘banalità’ o si perde in ‘discorsi inutili’. Difatti, negare la parola ad un consigliere perché aprioristicamente ritiene stia dicendo delle ‘inutilità’ o ‘banalità’, senza sapere a prescindere ciò che si vuole dire, significa negare il diritto di parola allo stesso. Ancor più grave è svilire l’esercizio democratico, declinando il tutto in ‘discorsi barocchi’, ‘vezzi inutili’ e ‘leziosaggini’.

Il gruppo di minoranza sottolinea “che, dall’istituzione della figura del presidente del Consiglio comunale, nessun predecessore si è mai permesso di ritenere che la concessione della parola ad un consigliere fosse da considerare una ‘inutile perdita di tempo’. Nel nostro paese c’è sempre stato e c’è ancora un vivace, acceso e soprattutto ironico (l’ironia è indice di intelligenza viva) confronto dialettico. Mai vi è stato odio tra gli opposti schieramenti e solo ipotizzare che qualcuno lo fomenti può generare, questo sì, delle tensioni”.

Pertanto, “seppur a malincuore, perché riteniamo le parole e gli atteggiamenti della presidente ascrivibili ad impeto giovanile”, l’opposizione anticipa che, “nel caso in cui non ci fosse un mutamento dell’indirizzo attraverso il quale vengono gestiti i lavoro del Consiglio, ci sentiremo obbligati a dover presentare, contro la stessa, una mozione con la quale verrebbe richiesta la revoca delle funzioni di presidente”.

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