Imponevano servizi di vigilanza, 4 arresti tra Napoli e Caserta: c’è il cognato del boss Bidognetti

di Redazione

I carabinieri del gruppo di Aversa hanno tratto in arresto 6 presunti esponenti del “clan dei casalesi”, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ed intestazione fittizia di beni al fine di eludere la normativa antiriciclaggio.

L’operazione ha avuto luogo a Parete e San Marcellino, in provincia di Caserta, a Villaricca e Sant’Antimo, nel Napoletano,e  a Roma. Due persone sono finite in carcere: Enrico Verso, 56 anni, di Parete, cognato dell’ex boss Raffaele Bidognetti, ora pentito e figlio dello storico capoclan Francesco Bidognetti, e Salvatore Fioravante, 46 anni, di San Marcellino. Altre due agli arresti domiciliari: Antonio D’Abbronzo, 47 anni, di Villaricca (Napoli), ed Eugenio Di Laura, 51 anni, di Sant’Antimo (Napoli). Divieto di dimora in Campania per: Vincenzo Siano, 66 anni, di Sant’Antimo; e Carlo Verdone, 59 anni, di Roma.

Eseguito anche il sequestro preventivo sia della quota del capitale sociale che del complesso aziendale nei confronti delle società “Roma Security srl”; “N.S.P. Security sas” e “Services & Security Srl” che le indagini hanno acclarato essere tutte attività di vigilanza privata nella piena disponibilità di Enrico Verso.

I provvedimenti restrittivi costituiscono il risultato di una prolungata attività investigativa che ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati ed ha permesso di accertare numerose estorsioni ed intimidazioni a danno di imprenditori e commercianti per il recupero di crediti e l’imposizione del servizio di vigilanza privata dei locali commerciali, attuate mediante la forza intimidatrice derivante dal clan camorristico.

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