Torna l’Educazione Civica a scuola come materia di studio obbligatoria

di Redazione

L’educazione civica torna materia obbligatoria in tutte le classi delle scuole elementari e medie già da settembre. Lo prevede una proposta di legge approvata dalla Camera con 451 sì, nessuno contrario e 3 astenuti. Gli insegnanti, che daranno anche i voti, parleranno non solo di Costituzione, storia della bandiera e dell’inno nazionale ma anche di educazione alla legalità. Il testo passa ora al Senato.

Il numero di ore sarà non inferiore a 33 all’anno (una a settimana). Sarà un decreto del ministro dell’Istruzione a definire le linee guida per l’insegnamento: prevista anche l’educazione ambientale, la cittadinanza digitale, il rispetto dei beni pubblici e l’attendibilità delle fonti sul web con tematiche che affronteranno le fake news.

Il voto sulla introduzione dell’educazione civica arriva poco dopo un’altra scelta del governo in materia educativa, l’eliminazione delle punizioni sugli studenti delle elementari. Con il voto del 30 aprile, la Camera ha approvato un emendamento con cui vengono abrogati gli articoli 412 e 414 del Regio decreto 26 aprile 1928, numero 1297. “Verso gli alunni che manchino ai loro doveri – affermava l’articolo 414 – si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.

Raramente adottate per studenti più giovani, queste punizioni spariscono anche a livello ufficiale per “rafforzare la collaborazione con le famiglie” ed estendere alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi già previsto per le scuole medie e per le superiori.

Era stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, uno dei principali sostenitori dell’educazione civica, a lanciare anche la proposta del ritorno all’uso del grembiule nelle scuole elementari e medie. “Visto che tutti i bimbi sono uguali – aveva detto qualche giorno fa durante un comizio – io nel nome della parità di tutti rimetterei un bel grembiulino. Così non c’è quello con la felpa da 800 euro e quello con le scarpe da 20 euro”.

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