Camorra, nessun legame col boss Zagaria: assolto Giuseppe Inquieto

di Redazione

Si chiude con un’assoluzione, “per non aver commesso il fatto, il processo a carico di Giuseppe Inquieto, ritenuto dalla procura antimafia di Napoli uno dei più stretti fiancheggiatori del boss Michele Zagaria, catturato a Casapesenna nel 2011, e accusato di associazione camorristica.

La sentenza è stata emessa dal gup napoletano Giuseppe Sepe. L’imprenditore, difeso dall’avvocato Nando Trasacco, era stato arrestato nell’aprile 2018, insieme al fratello Nicola, nell’ambito di un’indagine condotta dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio e dai sostituti Maurizio Giordano e Alessandro D’Alessio. Successivamente, il Riesame aveva annullato l’ordinanza di arresto.

Giuseppe Inquieto aveva scelto di essere processato con rito abbreviato. A suo carico il pm Giordano aveva chiesto la condanna a 6 anni e otto mesi di reclusione. Secondo l’accusa l’imprenditore avrebbe gestito alcune società riconducibili al boss e lo avrebbe aiutato durante la latitanza, da esperto fabbro, realizzando i bunker blindati dove si sarebbe nascosto Michele Zagaria prima dell’arresto nella sua casa-bunker.

Anche i due fratelli dell’imprenditore assolto sono finiti nei guai per contatti con il clan dei casalesi e con Zagaria. Vincenzo Inquieto ospitò il boss nella sua abitazione di Casapesenna, in vico Mascagni, dove il superlatitante fu catturato. L’altro fratello, Nicola Inquieto, costruttore invece, è sotto processo con l’accusa di aver reimpiegato i soldi del clan in attività illecite nell’Est Europa, in particolare in Romania, a Pitesti, dove l’imprenditore ha creato un impero immobiliare (guarda il video).

Giuseppe Inquieto era il titolare del negozio di abbigliamento di Aversa, situato in piazza Crispi, accanto all’allora ex deposito degli autobus Ctp, che qualche settimana prima dell’arresto di Zagaria fu teatro di un blitz della polizia (guarda il video). La struttura venne quasi del tutto demolita poiché si riteneva che il boss si nascondesse sotto l’edificio. Di Zagaria, però, nessuna traccia, anche se la pista, poco dopo, si rivelò giusta: il latitante fu arrestato a Casapesenna nella casa di Vincenzo Inquieto, fratello di Giuseppe e Nicola Inquieto.

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