Aversa, Palmieri e i ‘malpancisti’: “Non vogliamo poltrone ma il rispetto dei patti”

di Nicola Rosselli

«Ad oggi non ci sono pervenute proposte serie. Il nostro obiettivo non sono le poltrone, ma i temi da seguire». Mimmo Palmieri, uno dei quattro “malpancisti” di maggioranza, insieme a Michele Galluccio, Claudio Palladino e Giovanni Innocenti, rilancia a fronte dell’immobilismo da parte della coalizione a sostegno del sindaco De Cristofaro, sottolineando: «C’è un documento dove chiediamo delle cose specifiche. Riceviamo, invece, dichiarazioni di presentazione delle dimissioni del presidente del Consiglio comunale nelle mani del sindaco. Le dimissioni, sino a prova contraria, si protocollano. Inoltre, assistiamo ad un attacco immotivato al collega Galluccio che, di fatto, offende tutti noi perché noi quattro siamo uniti».

«E’ vero – continua Palmieri – che abbiamo chiesto il rispetto di un patto elettorale che prevede la staffetta sulla poltrona di presidente del Consiglio comunale tra Bisceglia e me. E questo è un rispetto di patti, non una richiesta di poltrone. Inoltre, poiché abbiamo fatto parte e facciamo parte di questa maggioranza, vogliamo che siano perseguiti gli obiettivi contenuti nel programma. Chiediamo che alcuni temi quali il Puc, il verde pubblico, la sicurezza stradale e altri che renderemo noti a breve abbiano un rilancio di interesse e una soluzione. Quando vi sono delle criticità obiettive è necessario intervenire».

«La situazione – ha dichiarato, da parte sua, il consigliere comunale Renato Oliva, incaricato dal sindaco a fare da collettore della crisi in atto per giungere ad un accordo – credo che avrà una soluzione condivisa. Augusto Bisceglia, attuale presidente del Consiglio comunale, si dimetterà e verrà fatto un nome sul quale trovare la quadra». Sono in molti ad ipotizzare che tra Bisceglia e Palmieri a spuntarla per sedere sulla poltrona più alta del Civico consesso potrebbe essere Isidoro Orabona, che avrebbe intenzione di coronare così quella che lui stesso ritiene l’ultima esperienza politico-amministrativa.

«Per quanto riguarda il rilancio dell’azione amministrativa – conclude Oliva – si tratta di una preoccupazione non solo dei quattro colleghi. Tutti abbiamo preso coscienza della situazione e vogliamo superarla. Facendomi portavoce di tutti, credo di poter dire che bisogna uscire da questa situazione di impasse più forti di prima e sono certo che sarà trovata la soluzione per poter continuare il cammino intrapreso. Aprire una crisi con dimissioni del presidente del consiglio comunale senza trovare un accordo sul sostituto prima non è auspicabile. La soluzione è già stata trovata, bisogna solo che la accettiamo tutti». Quale sia quest’ultima Oliva non lo dice, ma la sensazione che per chiudere si punti su Orabona con una sorta di premio alla sua lunga carriera politica. Bisognerà capire, ovviamente, se questo nome sarà gradito ai quattro dissidenti.

Intanto, dalle opposizioni, i consiglieri comunali del Pd sottolineano «le condizioni in cui versa la città sono sotto gli occhi di tutti. Degrado, traffico, insicurezza e immondizia sono ormai una costante con cui abbiamo imparato, forzatamente, a convivere. Soltanto uno stolto può fingere di non vedere e raccontare Aversa come una città che cresce, prospera e dove c’è una amministrazione che programma. Questa amministrazione ha tirato a campare sul passato e grazie all’amministrazione regionale che è attenta alle esigenze delle comunità non guardando il colore politico delle amministrazioni. L’unica attività in cui sono stati bravi è stata l’elargizione di poltrone per restare in sella e cercare di approvare il Puc entro i termini stabiliti. Sinceramente, diciamo che al nulla non si può dare nessun apporto e ribadiamo che è il momento della responsabilità per mettere fine a questo scempio».

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