Aversa, Pro Loco sfrattata da Via Botticelli: insorge il Pd

di Nicola Rosselli

Il Comune di Aversa, su iniziativa dell’assessore alla Cultura, Alfonso Oliva, revoca il comodato d’uso alla Pro Loco della storica sede di via Botticelli per un presunto mancato utilizzo. Lo stop fa seguito a una nota del febbraio 2016 degli eredi del commendatore Argo che lasciò i locali al Comune con la condizione che fossero utilizzati dalla Pro loco o associazioni simili. Lo sfratto scatena la polemica politica.

“Non condivido la scelta – afferma il consigliere comunale del Pd Alfonso Golia – ma resto basito dalle motivazioni che rimanda al mancato svolgimento di attività. Da quando sono consigliere comunale ho partecipato e sono stato invitato a tante iniziative della Pro Loco. Ho partecipato a diverse presentazioni di libri, ricordo bene che alla presentazione del libro dal titolo ‘La statistica Murattiana in Terra di Lavoro’ era presente anche il vicepresidente della provincia Rosario Capasso. Amnesia collettiva? No, è il sintomo di una amministrazione che non sa quel che accade sul territorio e che non ha uno straccio di politica per la cultura e il turismo. Non ne sono stupito, a loro interessano solo le poltrone. Mi chiedo come si faccia a dar seguito a fine 2018 a una missiva ricevuta nel 2016. Tre anni dopo. Che efficienza”. “Più che sfrattare la Pro loco – continua Golia – studiassero come sostenerla e rilanciarla. Se non ne sono capaci si dimettano”.

Sulla stessa falsariga la compagna di partito di Golia, Elena Caterino, che dichiara: “Non comprendo i motivi della delibera con la quale il Comune chiede lo sfratto dei locali alla Proloco. Sono testimone delle innumerevoli iniziative che sono state organizzate dalla Proloco di Aversa alle quali hanno partecipato anche il consiglieri provinciale Stefano Di Grazia ed il vicepresidente della Provincia, Rosario Capasso. Tra le tante ricordo quella della Stranormanna alla quale è stato concesso il Patrocinio morale. Quindi si è cercato di curare non solo l’aspetto culturale ma anche sportivo”. “Ricordo, inoltre, – continua Caterino – che nel mese di maggio 2018 si è svolto il corso di giornalismo in collaborazione con il giornale ‘Nero su bianco’ con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Si è trattato di 8 lezioni tenutesi nella sede con giornalisti campani e nazionali ed infine con attestato rilasciato a tutti i numerosi corsisti dal presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. E poi l’evento ‘Aversa: Cultura sapori ed identità’ a gennaio 2018 con il patrocinio del Comune. Inoltre, ci sono state varie presentazioni di libri in tutto l’anno. Anche per il 2019 sono in programma tante iniziative. È importante ricordare che la Pro loco non è un ufficio Comunale. Il Comune interviene nel caso solo perché è un mero intermediario nel vincolo di destinazione dei locali alla Proloco da Argo che è stato il donante”.

Insomma, stante la mole di attività svolte dalla Pro Loco, molte delle quali con il patrocinio morale dell’amministrazione comunale, la revoca del comodato d’uso all’associazione aversana sembra essere, se non è una clamorosa svista, una ripicca della quale, almeno in questo momento, non si conoscono ancora i motivi. Tra l’altro, la Pro Loco in questi ultimi anni ha avuto presso la propria sede anche giovani del servizio civile che hanno lavorato per l’associazione. Basterebbe capire cosa hanno effettivamente fatto questi giovani in attività della Pro Loco per poi decidere con dati di fatto alla mano.

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