Aversa, Mazzoni (M5S) su polemica Peba: “Carratù, anziché mettere in mezzo Di Maio, deve informarsi”

di Redazione

Aversa – “Sono molto dispiaciuta per le dichiarazioni dell’assessore Carratù che ho sempre rispettato e stimato”. Lo dichiara la consigliera di opposizione del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Mazzoni, in merito alla polemica con l’assessore alle Politiche sociali, Dino Carratù, il quale aveva commentato l’intenzione della portavoce dei cinquestelle di chiedere la nomina di un commissario ad acta per l’adozione del Peba, il Piano eliminazione barriere architettoniche (leggi qui).

“Il mio comunicato stampa – spiega Mazzoni – sulle istanze protocollate al Difensore civico regionale in merito alla illegittima esclusione del M5S dalle Commissioni permanenti di Consiglio comunale e sulla mancanza, a 15 mesi di distanza dalla approvazione all’unanimità della mozione sulla adozione del Peba al Comune di Aversa, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, aveva solo l’intento di informare la cittadinanza e di chiedere il rispetto delle normative vigenti. Rispondere a tale comunicato facendo riferimento al ‘caso Di Maio’, che nel merito della questione non c’entra nulla, è stato veramente di cattivo gusto. Entrando nel merito di quelle che vengono definite ‘accuse lanciate’ dalla sottoscritta preciso che mi sono limitata a riportare fatti e non illazioni. Bene avrebbe fatto l’assessore Carratù ad approfondire i motivi che hanno portato il M5S a rivolgersi al Difensore Civico Regionale e, magari tentare di risolverli”.

“I fatti, provati da date e numeri di protocollo – continua Mazzoni – sono la richiesta del Peba e il Garante dei diritti per la persona del disabile che è stato istituito grazie ad una proposta di delibera di consiglio comunale, con relativo regolamento, presentata dal M5S. La sottoscritta, come proponente di questa nuova figura, non fu invitata né nella commissione che ne discusse l’istituzione né quando il garante si insediò. Ma purtroppo, stante il continuo girotondo degli assessori, a cui abbiamo assistito per i continui rimpasti di giunta, è probabile che chi succede non si informa bene dei ‘fatti’ accaduti prima della sua nomina. La sottoscritta non ha mai negato il lavoro encomiabile che l’amministrazione sta portando avanti con la Consulta e con il Garante (poco importa adesso chi ne è stato il promotore) ma si rappresenta che questo non esonera l’amministrazione ed, in primis, lo stesso Carratù agli obblighi da porre in essere, nei 60 giorni dalla delibera di Consiglio comunale del 20 agosto 2017, e a ogni e più opportuno atto che avrebbe dovuto portare alla adozione del Peba – che è un atto di programmazione tecnica del territorio – come ben dovrebbero sapere gli architetti e gli ingegneri presenti in giunta”.

Per la portavoce del M5S, “giova ripetere che il Peba doveva essere redatto entro 60 giorni (2 mesi) dalla delibera consiliare del 20 agosto 2017 e sono passati 15 mesi. Sempre restando ai fatti e non alle illazioni, l’ufficio tributi, tanto per citarne uno, resta ancora inaccessibile a chi ha difficoltà motorie. Amministrare una città significa avere un idea chiara di come renderla vivibile e accessibile a tutti. Significa procedere ad una programmazione urbanistica, del traffico, dello sviluppo commerciale, della movida, una programmazione  organica, ma, soprattutto, che tenga conto del benessere della città e non agire sui casi particolari ponendo in essere provvedimenti improvvisati che espongono il Comune ad azioni giudiziarie, come quando si è provveduto ad agire sulle zone G, per evitare l’insediamento di un commissario ad acta nominato dal Tar e, che come previsto dal M5S, ha portato alla instaurazione di nuovi ricorsi giudiziari che vedono coinvolto il Comune”.

“Amministrare una città – incalza la consigliera pentastellata – significa procedere per tempo ad approntare i rinnovi delle gare di appalto, come quella relativa alla raccolta dei rifiuti, per impedire di ritrovarsi a gestire emergenze che, comportano proroghe ad aziende che nonostante siano affette da interdittiva antimafia continuano ad operare, o meglio sarebbe dire ad inoperare, tanto da portare ad un abbassamento della percentuale della raccolta differenziata, di ben dieci punti che definire disastroso è poco: dal 56,20 dell’anno 2017 al 46,3 del 2018”. “In ultimo, – conclude Mazzoni – voglio informare il dottor Carratù che la sottoscritta non gode di un servizio comunicazioni e addetto stampa, pertanto procede di suo alla redazione dei comunicati stampa con la volontà di rispettare, in primis, la propria onestà intellettuale”.

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