Aversa, Carratù respinge accuse del M5S: “Attenzione massima verso i disabili”

di Redazione

Aversa – “Comprendo le difficoltà emotive che in questo momento attanagliano il M5S, ma la redazione e l’adozione di un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche è questione ben più complessa, quasi al pari di quella di chi permette che in un’impresa si lavori in nero”. Con un velato, in realtà non tanto velato, riferimento al caso Di Maio, l’assessore alle Politiche sociali, Dino Carratù, respinge le accuse lanciate dalla consigliera comunale di opposizione Maria Grazia Mazzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto la nomina di un commissario ad acta per l’adozione del Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche).

“Comprendo – osserva Carratù – anche le considerazioni della consigliera Mazzoni, non prodotte di suo pugno ma evidentemente dettate da altri, perché lei ben conosce cosa si sta facendo in materia, a meno che non sia intellettualmente disonesta e non lo credo affatto”. Poi l’assessore passa ai fatti: “Vero – afferma – è che nell’agosto 2017 il Consiglio comunale, all’unanimità, rivolse indirizzo agli uffici comunali competenti per predisporre gli atti conseguenziali alla adozione del Peba, ma è altrettanto vero che, mai come in questo periodo, l’attenzione verso i disabili è massima. Abbiamo provveduto ad istituire la figura del Garante dei diritti dei disabili nella persona di Vincenzo Della Puca, abbiamo composto la Consulta dei disabili presieduta da Carlo Zaccariello ed attualmente partecipata da più di dieci associazioni, e con loro si sta ragionando, tra le varie, di eliminazione delle barriere architettoniche. Intanto, su segnalazione del Garante, sono stati eliminati alcuni ostacoli (vedi, a titolo di esempio, l’installazione della stazione fotografica per fototessere accessibile, la creazione e installazione della rampa per accesso alla casa comunale, rifacimento della segnaletica orizzontale in special modo gli stalli di sosta riservati ai disabili) e altri sono in procinto di essere ripristinati”.

“Abbiamo, dunque, preferito – conclude Carratù – che fossero loro – Garante, Consulta e associazioni dei disabili – ad indicarci su cosa e come intervenire, anche rispetto alla redazione del Peba, per evitare di redigere un piano che contenesse errori poi difficilmente sanabili e ciò anche se ha evidentemente dilatato i tempi per giungere al risultato. Insomma, poca demagogia spicciola e molti fatti”.

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