Emangiomi Infantili, a Napoli nuovi percorsi diagnostico-terapeutici

di Redazione

Gli Emangiomi Infantili (EI) sono i più frequenti tumori vascolari benigni dell’infanzia e colpiscono dal 3% al 10% della popolazione pediatrica, caratterizzati da una proliferazione embriologicamente determinata delle cellule endoteliali. Le lesioni solitamente non sono visibili alla nascita ma compaiono durante le prime 4-6 settimane di vita e mostrano una tipica evoluzione caratterizzata da una rapida crescita (proliferazione) iniziale che può durare fino a 6-7 mesi di età, seguita da un periodo di stabilizzazione e poi da una lenta regressione spontanea che può verificarsi in 3-7 anni.

L’involuzione può essere totale o parziale, talvolta con residui cicatriziali antiestetici. Per la maggior parte degli emangiomi è indicata l’astensione terapeutica con controlli periodici più o meno frequenti in funzione dell’età. Solo il 10-12% richiede trattamento: gli emangiomi a rischio di vita (laringei, epatici o segmentali con scompenso cardiaco), gli emangiomi con danno funzionale (periorbitari, periorali, cartilaginei), gli emangiomi ulcerati e gli emangiomi con rischio di danno estetico permanente. Il panorama delle possibilità terapeutiche dell’emangioma è cambiato recentemente grazie all’utilizzo del propranololo orale, betabloccante, che costituisce attualmente il farmaco di prima scelta. Il trattamento con propranololo deve essere iniziato tempestivamente, dalla quinta settimana di vita, in regime di sicurezza ospedaliero, da personale sanitario qualificato.

La scuola di specializzazione di Dermatologia e Venereologia dell’Università “Federico II” di Napoli, diretta dalla professoressa Gabriella Fabbrocini, ha promosso un corso per l’attivazione di un network interdisciplinare specialistico volto alla gestione e management degli Emangiomi Infantili nell’ambito di un’elaborazione di percorsi assistenziali ambulatoriali coordinati e continuativi. L’identificazione di centri di riferimento regionali cui poter indirizzare i pazienti del territorio rappresenta un importante endpoint per una collaborazione sempre più efficiente tra dermatologi e pediatri. All’appuntamento è intervenuto, insieme a Fabbrocini, il professor Mario Delfino, direttore della Dermatologia della “Federico II”.

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