Aversa, Mazzoni (M5S) boccia la maggioranza: “Su finanze nessun miglioramento visibile”

di Livia Fattore

Un anno positivo il 2017 per le attività del M5S ad Aversa. A tracciare il bilancio Maria Grazia Mazzoni, consigliera comunale grillina che ricorda come atto più importante «l’istituzione della commissione speciale d’inchiesta e di studio denominata “Terra dei Fuochi”. L’intento è quello di tenere sempre alta l’attenzione su un tema così delicato». «Dal patto per la terra dei fuochi firmato nel 2013 da 55 comuni, tra cui Aversa, – continua Mazzoni – poco è cambiato nel nostro territorio (basta pensare ai numerosi roghi estivi). L’anello mancante nel progetto di prevenzione sono proprio gli enti locali che non dialogano con le altre istituzioni (regione, commissario antiroghi) La commissione intende, oltre che rafforzare questo dialogo, anche redigere un documento finale con la sintesi delle varie audizioni».

Tra le varie mozioni del M5S l’adozione del piano Peba, un piano urbanistico per l’eliminazione delle barriere architettoniche, e la richiesta di istituire, una modifica dello statuto, la nuova figura del Garante del disabile entrambe votate all’unanimità.   «Tra le ultime mozioni presentate – ha evidenziato Mazzoni – ricordiamo quella che ha denunciato lo stato di degrado e abbandono del ponte Mezzotta e di  via Gramsci che ha riacceso i riflettori sulle problematiche delle periferie.. La situazione nelle aree periferiche aversane sta diventando insostenibile e necessario quindi pensare a un programma di interventi per le politiche urbane ma soprattutto è indispensabile recuperare il tempo perso in quasi 20 anni di assenza di politica per le periferie». Votate all’unanimità anche la richiesta di redigere un regolamento per l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia e la richiesta per promuovere la sperimentazione di un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all’uso alimentare.

Mazzoni ricorda anche che il M5S è fuori da ogni commissione consiliare ordinaria e che per questo ha investito il prefetto affinché venga ristabilito l’ordine. Per quanto riguarda il versante economico, Mazzoni ricorda come «Questa amministrazione è entrata in carica solo a metà del 2016 e ha ereditato una situazione complessa: un comune commissariato e una città da sempre affetta da problematiche di difficile risoluzione. Ma, ad oggi, sui conti del bilancio non ha ottenuto dei risultati visibili riguardo ai parametri di deficitarietà. Dai numeri e dai dati contabili non si evince alcun trend di miglioramento né di efficientamento dei conti». Per Mazzoni il problema economico di questo comune «non sono le uscite ma le entrate; multe non pagate, canoni non pagati. Basta pensare alle case di San Lorenzo, al mercato ortofrutticolo e alle bollette dell’acqua. L’inerzia farà prescrivere il diritto di credito e non sarà fatta mai giustizia perché poi a perderci, come al solito, sarà il cittadino onesto e non moroso al quale si offriranno sempre meno servizi. E’ pur vero che “i ritardi contabili” si ritengono fisiologici, ma resta ancora incomprensibile perché, nonostante certe scadenze (vedi Senesi) siano note sin dall’inizio dell’anno, non si riesce a programmare un’attività per evitare proroghe e diffide».

Mazzoni chiude con considerazioni politiche: «Troppa burocrazia e spesso un rapporto difficile i dirigenti e la politica. Le vicende personali del sindaco, hanno dato una connotazione negativa a tutto e hanno reso più difficile un dialogo sereno. E poi c’è l’assurdo sistema che oggi fa ritrovare in maggioranza consiglieri candidati con altre coalizioni e viceversa.  Insomma spesso i cittadini si trovano a essere governati da forze diverse dalla loro volontà espressa in cabina elettorale. Nonostante questo, è una maggioranza sempre vacillante, troppe anime al suo interno».

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