Pietravairano, sequestrati due allevamenti zootecnici non a norma

di Redazione

I carabinieri forestali di Vairano Patenora, insieme ai colleghi della stazione territoriale di Vairano Scalo, nell’ambito di una campagna di controlli congiunti nel settore agricolo, agro-alimentare e forestale, hanno effettuato accertamenti presso due distinte aziende zootecniche, con stalle ubicate in comune di Pietravairano, in località Costa, nel corso delle quali sono state accertate violazioni penalmente rilevanti in materia ambientale che hanno determinato procedersi al sequestro preventivo delle stesse.

Il sequestro ha interessato una prima azienda zootecnica di proprietà di un 72enne, della consistenza di 88 capi bovini, del valore stimato della mandria pari a circa 110mila euro, ed una seconda azienda di un 42enne, con 97 capi bufalini, del valore stimato della mandria pari a circa 145mila euro.

I sequestri sono stati operati in quanto gli allevamenti non sono risultati dotati di adeguate vasche per lo stoccaggio dei liquami zootecnici e dei letami prodotti e né sono risultate in possesso della prevista comunicazione al sindaco per l’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici.

Deiezioni animali che la normativa vigente stabilisce trattarsi di rifiuti speciali non pericolosi per l’elevato carico inquinante di azoto da essi posseduto e capaci di provocare, se non gestiti correttamente, l’inquinamento delle acque superficiali e delle acque sotterranee di falda.

Normativa che ammette per le deiezioni animali, nel rispetto di determinate condizioni, previa la fermentazione e maturazione in apposita concimaia, il loro riutilizzo (letame) per scopi agronomici quale concime ed ammendante per il terreno agrario fissando un limite massimo quantitativo per ettaro di suolo, previa preventiva comunicazione al sindaco e tenendo traccia delle operazioni in appositi registri circa gli spandimenti effettuati.

Disposizioni normative che impongono, però, per gli allevatori che aderiscono alla procedura dell’utilizzo agronomico per lo smaltimento degli effluenti zootecnici prodotti, di disporre a titolo di proprietà, od in fitto, od in disponibilità previa sottoscrizione di atti di assenso, di idonee superfici agrarie in misura proporzionale ai capi di bestiame allevati sulle quali poter effettuare tali operazioni di spandimento.

Superfici agrarie che si devono avere in “disponibilità” fissate nella misura di un ettaro per ogni 6 capi bufalini adulti allevati o di un ettaro per ogni 4 capi bovini adulti da latte allevati. Carico zootecnico ammissibile che però deve essere ridotto della metà se l’area interessata dagli spandimenti delle deiezioni zootecniche ricade in zona classificata vulnerabile ai nitrati.

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