HeartSwitch, il progetto aversano al Biohacker Summit in Finlandia

di Redazione

Grandi soddisfazioni per il progetto tutto italiano HeartSwitch, fondato da due giovani aversani, il dispositivo che controlla la casa con il battito cardiaco. Il team è stato recentemente invitato a esporre al prestigioso Biohacker Summit tenutosi lo scorso weekend ad Helsinki, in Finlandia.

L’evento, fondato dall’hacker Teemu Arina, uno dei principali portavoce del movimento Biohacker, è stato utile a discutere in merito all’etica hacker applicata ai sistemi biologici e all’analisi delle performance del corpo umano. In questo modo ognuno di noi potrebbe contribuire allo sviluppo di un prodotto innovativo: da chi usa le tecnologie per migliorarsi a chi la usa per controllare alcuni parametri vitali.

Così un pacemaker, un impianto cocleare, una protesi oculare ne sono un esempio. In questo HeartSwitch cerca di sopperire, tramite la tecnologia, a una condizione di disabilità, tramite una forte integrazione del proprio ambiente domestico con la struttura corporea dell’utente. Grazie ad un algoritmo software, che permette il telecontrollo dei dispositivi  elettrici presenti nella nostra abitazione, è possibile rilevare costantemente le variazioni della frequenza cardiaca, e sulla base di eventuali variazioni rilevate, controllare i propri elettrodomestici.

E’ il cuore che controlla la casa. A idearlo Clemente Cipresso, 34 anni di Lusciano, che lavora all’Università di Catania nel campo della ricerca sul cuore, ed Arturo Verde, 36 anni, residente ad Aversa e originario di Gricignano, sviluppatore di sistemi informatici.

“Per una fascia di popolazione (disabili, persone allettate, ecc) può essere faticoso compiere agevolmente le più comuni attività quotidiane. Il nostro obiettivo è quello aiutare queste persone a soddisfare i loro bisogni tramite l’innovativo principio del biohacker, ovvero la pratica di interagire e intervenire su aspetti biologici del corpo umano per migliorarne la qualità della vita e il benessere psico-fisico, partendo dall’alimentazione fino a, come in questo caso entra in gioco, la possibilità di controllare i dispositivi a partire dai piccoli segnali provenienti dal cuore”, hanno sostenuto i due fondatori del progetto.

In un futuro non troppo remoto sarà possibile controllare l’illuminazione, il riscaldamento e altri elettrodomestici in maniera completamente autonoma a partire non solo dal battito cardiaco, ma da numerose altre rilevazioni fisiologiche. Per adesso il prototipo è costituito da un bracciale ma, data la velocità con cui la tecnologia di risparmio energetico e dei nano-circuiti, si sta muovendo, presto tecnologie del genere potrebbero essere incluse in un anello, o addirittura nello smalto per le unghie o, perché no, in un tatuaggio.

In seguito alla realizzazione di un primo prototipo, impreziosito da un attento sguardo al design Made in Italy (realizzato in stampa 3D dall’azienda aversana Vitruvian) e la richiesta di brevetto, i ragazzi si sono aggiudicati il “Premio Scintille 2017 | Biodesign Award” (vedi premazione), indetto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Ingeneri.

Durante il summit, Arturo Verde ha dunque tenuto un breve pitch, per esporre l’ idea in una competizione interna, e confrontandosi poi con aziende esperte del settore come le finlandesi come Suunto e Oura, e la norvegese Nordic Semiconductor, ha effettuato una dimostrazione pratica della prima versione del prototipo. E’ infine intervenuto anche Clemente Cipresso in una sessione di videoconferenza, in rappresentanza del progetto.

“È indubbio che nel futuro il biohacking, o più generalmente l’interconnettere il corpo con il mondo esterno, tramite e con la tecnologia, sarà sempre più diffuso”, ha concluso Arturo Verde, sottolineando: “La domanda, quindi, è fino a che punto siamo propensi nell’utilizzare la tecnologia wearable, di cui il biohacking è la filosofia cardine, per migliorare il nostro corpo e, in alcuni casi, per sopperire a delle problematiche?”.

Il progetto approderà sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter entro la fine del 2017. Per seguirne gli sviluppi è disponibile la pagina Facebook: http://fb.me/heartswitchproject 

IN ALTO UN VIDEO CON INTERVISTE, SOTTO UNA GALLERIA DI IMMAGINI 

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