Aversa, polemica sulla candidatura alle Provinciali di Di Grazia per Forza Italia

di Antonio Arduino

Aversa – Elezioni provinciali è polemica sulla candidatura di Stefano Di Grazia quale esponente di Forza Italia. La ragione è legata al sistema di voto delle elezioni provinciali definite di secondo livello perché a scegliere il candidato da promuovere alla Provincia non sono più i cittadini ma i consiglieri comunali dei singoli comuni il cui voto viene moltiplicato per un coefficiente calcolato sulla base della popolazione che per Aversa è 250, cosicché uno non vale uno ma 250.

Cosa che significa che su Di Grazia potrebbero convergere i 2500 voti disponibili ai dieci consiglieri comunali aversani che si sono iscritti a Forza Italia oltre a quelli dei consiglieri di altri comuni esponenti di Forza Italia, consentendogli l’elezione alla Provincia.

Per Gianpaolo Dello Vicario la candidatura del consigliere Di Grazia non può essere definita espressione di Forza Italia dal momento che i soli esponenti ufficiali del partito in consiglio comunale sono l’ex candidato sindaco, ovvero Dello Vicario, e Nicla Virgilio, così non dovrebbe essere nella lista dei candidati di Forza Italia alle provinciali. “Altro è l’appartenenza politica ad un partito, espressa con il tesseramento, altro è l’appartenenza amministrativa”, afferma l’azzurro che fu battezzato ufficialmente dal presidente del partito Silvio Berlusconi venuto ad Aversa appositamente per sostenerne la candidatura a sindaco contro Enrico De Cristofaro.

“In un consiglio comunale può esistere un solo gruppo di Forza Italia e ad Aversa il gruppo è quello formato da Dello Vicario e Virgilio”, dice Francesco Bortone, ex coordinatore azzurro e vicepresidente dell’amministrazione provinciale, a cui abbiamo chiesto chiarimenti sul tema. “I consiglieri comunali che oggi sono iscritti a Forza Italia e fanno capo al coordinatore cittadino del partito Orlando De Cristofaro – continua Bortone – ne rappresentano una espressione politica ma, fino a quando non si dimetteranno dai movimenti e liste civiche di cui facevano parte nella fase elettorale, non potranno essere considerati esponenti di Forza Italia in consiglio comunale”. “Solo allora – sottolinea l’ex coordinatore azzurro – potranno far parte del gruppo consiliare di Forza Italia”.

Ipotesi poco realizzabile considerando che il gruppo consiliare azzurro è all’opposizione e non intende, almeno fino ad oggi, essere inglobato nella maggioranza che sostiene il sindaco, non condividendone il modo di amministrare la città, mentre i dieci consiglieri neo iscritti a Forza Italia, provenienti da differenti schieramenti civici che ne hanno sostenuta la candidatura, non intendono passare all’opposizione. Un rebus che dovrebbe essere sciolto dal coordinatore provinciale del partito Gianpiero Zinzi al quale sarebbe stata sottoposta la questione ma il comportamento tenuto fino ad oggi dai vertici regionali non sembra dare spazio alla nascita di una Forza Italia in cui confluiscano tutti i consiglieri comunali che si professano esponenti di Forza Italia.

“La dimostrazione che i vertici regionali non intendono intavolare un discorso collaborativo e costruttivo è data dal fatto – conclude Dello Vicario – che mentre noi, Nicla Virgilio e il sottoscritto, abbiamo dato la nostra disponibilità per la ricerca di una soluzione valida per il rilancio del partito ad Aversa, loro non hanno considerato minimamente le nostre osservazioni sul nome del coordinatore locale del partito indicando  quello del figlio del sindaco e non ci hanno nemmeno convocato per formare le liste dei candidati alle provinciali del 12 ottobre”. “A livello locale – conclude Dello Vicario – è accaduta la stessa cosa, vale a dire apprendiamo dalla stampa l’organizzazione di un incontro di tutti gli aderenti al partito ma noi non siano stati nemmeno invitati”.

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