Furti tra Napoli e Caserta, sgominata banda a Mondragone

di Redazione

Sgominata, dai carabinieri di Mondragone, una banda che aveva messo a segno numerosi furti in abitazione, di auto, mezzi agricoli ed edili in diversi comuni delle province di Caserta e Napoli. I militari della compagnia mondragonese, agli ordini del capitano Lorenzo Chiaretti, mercoledì mattina hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, rapina, furto, ricettazione, riciclaggio ed autoriciclaggio.

Si tratta di: Mario Napolitano, 35 anni; Luigi Buonocore, 27; Samuele Cafiero, 22; Massimo Caramanica, 45; Gianluca Ceraldi, 29; Giovanni Gravante, 32; Guido Lippiello, 41; Adriano Luongo, 21.

Il provvedimento restrittivo rappresenta l’epilogo di una complessa ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura e delegata ai carabinieri di Mondragone, condotta lungo l’arco di alcuni mesi, anche con l’ausilio di attività di intercettazione telefonica ed ambientale, iniziata nel mese di febbraio dell’anno 2016 e terminata nel settembre dello stesso anno.

L’indagine ha permesso di acclarare l’intensa attività criminale di due associazioni per delinquere, inizialmente riunite sotto la guida di Gennaro Buonocore e, solo in un secondo momento, suddivise in due distinti gruppi ben strutturati, operativi in diversi comuni tra le province di Caserta e di Napoli.

Dalle risultanze investigative è emerso il carattere professionale delle attività delittuose commesse dagli affiliati dei gruppi criminali, gran parte dei quali gravati da numerosi precedenti specifici e stabilmente dediti alla commissione di reati predatori. Agli indagati vengono contestati complessivamente, oltre che il reato associativo, ben 15 episodi di furto, di cui uno tentato, una rapina e diversi episodi di ricettazione, riciclaggio ed autoriciclaggio.

Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, è stata eseguita una complessa attività di perquisizione locale, finalizzata alla ricerca di armi e merce di vario genere di provenienza delittuosa, all’interno degli edifici noti come “Palazzine Azzurre” di via Palermo di Mondragone, ritenuta base operativa e logistica dell’associazione per delinquere, nonché luogo ove gravitano gran parte degli interessi criminali degli affiliati, così come emerso dall’attività di indagine.

L’attività di perquisizione ha avuto esito positivo, essendo stati rinvenuti, all’interno delle unità immobiliari, nei cortili e nelle pertinenze adibite a garage e a deposito: una autovettura Fiat Panda provento di furto, decine di componenti di autovetture già smontate, di provenienza delittuosa (motori, sportelli, paraurti e altro), complessivi 300 grammi di marijuana, oltre 25 chili di sigarette di contrabbando, 22 grammi, per un totale di 47 dosi, di cocaina, crack ed eroina. E ciò a dimostrazione ulteriore della particolare, perdurante, operatività dell’associazione criminale. Sono inoltre stati rinvenuti numerosi arnesi atti allo scasso e mazze di legno atte ad offendere.

La parte adibita a garage dell’edificio sito in via Palermo 33, anche con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, che hanno coadiuvato i carabinieri nel corso dell’intera operazione, è stata sottoposta a sequestro, in ragione delle condizioni precarie, insalubri e fatiscenti dell’immobile che costituiscono un concreto e serio rischio per la stabilità dell’edificio stesso, nonché per la salute e l’incolumità pubbliche e che impongono, quindi, un immediato e intervento di bonifica da parte delle autorità competenti, già interessate.

Le indagini hanno preso il via da un particolare episodio: la vittima di un furto in appartamento dell’Alto Casertano, a conoscenza dell’identità degli autori del colpo, si è recato nella base logistica della banda, le due palazzine Iacp di Mondragone (Caserta), dove ora sono in corso le perquisizioni, per protestare vivacemente. Alcuni componenti della banda, innervositi da queste rimostranze, sono usciti dalle loro abitazioni e hanno picchiato violentemente l’uomo al quale hanno anche sparato con un fucile a pompa, fortunatamente non colpendolo.

IN ALTO UN VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA DI IMMAGINI DEL MATERIALE SEQUESTRATO

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