Uccisa dal marito dopo averlo denunciato 12 volte: condannati i magistrati che non lo fermarono

di Redazione

Sono stati condannati i magistrati che lasciarono in condizioni di agire Saverio Nolfo, denunciato 12 volte per aggressione dalla moglie Marianna Manduca, poi uccisa dall’uomo a Palagonia (Catania).

La Corte d’appello di Messina ha stabilito che ci fu dolo e colpa grave nell’inerzia dei pm che, dopo i primi segnali di violenza, non trovarono il modo di fermare quell’uomo. Nolfo è oggi in carcere dove sta scontando 20 anni per omicidio.

La donna fu uccisa dieci anni fa dal marito e la condanna ai pm, che arriva solo ora, si riferisce alla legge sulla responsabilità civile dei magistrati. La sentenza riguarda due pubblici ministeri che nel 2007, l’anno dell’omicidio, lavoravano alla Procura di Caltagirone. Insieme ai due pm è stata condannata al risarcimento delle parti civili anche la Presidenza del Consiglio dei ministri.

A rivolgersi alla giustizia per chiedere un risarcimento fu lo zio dei tre figli della coppia, nominato loro tutore. E’ stato lui a dare il via alla causa contro lo Stato nel 2011 per “negligenza inescusabile” di quei magistrati. Le aggressioni contro la donna erano tutte avvenute in pubblico, eppure non furono aperte indagini contro quell’uomo né presi provvedimenti per difendere la Manduca. La donna venne uccisa poco prima della sentenza di affido dei tre bambini alla mamma dopo la separazione. Nolfo ucciso a coltellate la moglie e ferì gravemente il suocero, Salvatore Manduca, che tentò inutilmente di difendere la figlia.

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