Nicky Hayden, condizioni restano gravi. Valentino Rossi: “Forza, siamo tutti con te”

di Redazione

Non arrivano buone notizie dall’ospedale Bufalini di Cesena dove Nicky Hayden è ricoverato da mercoledi pomeriggio dopo esser stato investito da un’auto mentre si allenava in bici nella zona di Riccione. “Non ci sono novità sostanziali rispetto a quanto comunicato nella serata di mercoledi. Hayden resta ricoverato nel reparto di rianimazione, il quadro clinico resta di estrema gravità”, recita l’ultimo bollettino medico. A preoccupare maggiormente sono le lesioni alla testa. I medici dell’ospedale romagnolo rilasceranno un nuovo aggiornamento nel primo pomeriggio.

Il 35enne statunitense, campione della MotoGP nel 2006, quest’anno impegnato in Superbike con la Honda, è stato investito sulla provinciale Riccione-Tavoleto, in prossimità di Morciano, non lontano dall’autodromo di Misano, dove il pilota, rimasto in Italia dopo la gara di Imola, stava pedalando insieme a un gruppo di ciclisti.

Improvvisamente, intorno alle 14, lo schianto contro una Peugeot 206 guidata da un 30enne: il campione del Kentucky ha sfondato il parabrezza, mentre la sua bici è finita in un fosso a fianco della strada. Immediati i soccorsi e il trasporto in ospedale, dove si trova in prognosi riservata a causa di un grave trauma addominale e cranico.

Valentino Rossi ha pubblicato un messaggio per il collega e amico: “Nicky è uno dei migliori amici che ho avuto nel paddock. Siamo stati compagni di squadra con la Honda nel suo anno da rookie, il 2003, quando era un giovane debuttante alla prima esperienza europea. Quella stagione si chiuse con il mondiale per me e con il suo primo podio a Phillip Island. Dopo qualche anno abbiamo lottato uno contro l’altro per il mondiale 2006 fino all’ultima gara e alla fine, purtroppo per me, mi ha battuto ed è diventato il campione del mondo della MotoGP. Dopo la gara ci siamo dati la mano e ci siamo abbracciati.in seguito siamo stati ancora compagni di squadra nei difficili anni della Ducati, quando parecchie volte abbiamo lottato all’ultimo sangue, magari per conquistare l’ultimo posto nella top five. Nicky veniva spesso al Ranch, dove era sempre uno spettacolo vederlo e cercare di carpire qualche segreto battagliandoci insieme, perché lui è uno dei più veloci flattisti del mondo e prima di passare all’asfalto ha vinto le più importanti gare di Flat Track americano come il Peoria TT. Il più bel ricordo che ho di lui però è quando è venuto a darmi la mano dopo la sfortunata gara di Valencia 2015, durante il giro d’onore. Per lui era l’addio alla MotoGP, io avevo appena perso il mondiale. Il suo sguardo di supporto dentro il casco è uno dei pochi ricordi positivi che ho di quel giorno. Forza Nicky, siamo tutti con te”.

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