Furto di idrocarburi, sgominata banda italo-lettone

di Redazione

I carabinieri di Pavia hanno smantellato un’organizzazione criminale italo-lettone ritenuta responsabile di una serie di furti aggravati di ingenti quantità di idrocarburi ai danni delle società ‘Eni Spa’, ‘Sarpom Srl’ e ‘Sigemi Srl’ esercenti il trasporto e l’erogazione attraverso oleodotti interrati nel territorio dell’Italia settentrionale, con particolare riferimento alle province di Pavia, Piacenza, Milano, Lodi, Novara e Alessandria.

Tra gli appartenenti all’associazione ci sarebbero ex militari del Patto di Varsavia, ex dipendenti di società petrolifere dell’est e italiani addetti principalmente alle attività di intermediazione e logistiche. Gli stessi, equipaggiati con costosissimi materiali e apparecchiature tecniche e sfruttando metodi tipicamente militari sarebbero stati in grado di perlustrare il territorio, individuare i siti favorevoli ed effettuare le operazioni necessarie per il furto e lo stoccaggio dei carburanti.

Tramite una complessa attività investigativa – coordinata dal procuratore capo Giorgio Reposo e diretta dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal Pm Andrea Zanoncelli – basata su intercettazioni, pedinamenti, controllo dei sistemi di videosorveglianza anche comunali, droni muniti di particolari sistemi sonar per rilevare, dall’interno degli oleodotti, eventuali manomissioni, e serrati interrogatori, i carabinieri hanno accertato che l’organizzazione, attraverso mediatori di nazionalità italiana che utilizzavano false generalità, dopo aver stipulato vari contratti di locazione di immobili a destinazione sia abitativa che industriale, avrebbe dato seguito ad operazioni di scavo abusivo nel terreno, raggiungendo le condutture degli oleodotti, perforandole tramite sofisticati strumenti, applicando valvole progettate e realizzate appositamente e infine allestendo dei collegamenti sotterranei, tramite la posa di tubature anche per svariati chilometri, con capannoni o strutture industriali appositamente tratte in locazione nei mesi precedenti, si da costruire dei siti di stoccaggio per gli idrocarburi sottratti. Sette di tali siti sono stati scoperti e sequestrati nelle province di Pavia, Piacenza e Alessiandria.

Arrestati cinque componenti dell’organizzazione, tra cui i due capi, un italiano e un lettone, quest’ultimo vera e propria mente del gruppo, che vanno ad aggiungersi ai due già tratti in arresto le scorse settimane, ad undici misure cautelari di cui dieci in carcere e una agli arresti domiciliari, oltre alla denuncia in stato di libertà di altre cinque persone ritenute coinvolte nel sodalizio.

Scoperte, inoltre, tre ville a Fortunago (Pavia), a Casalpusterlengo (Lodi) e a Trezzano sul Naviglio (Milano) dove l’organizzazione si era insediata e aveva costituito dei veri e propri rifugi e ‘cabine di regia’, dotate di sistemi di videosorveglianza, nel tentativo di eludere qualunque ‘avvicinamento’ messo in atto dalle forze dell’ordine.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico