Camorra, arrestato “Ciccio ‘e Brezza”: boss del clan Zagaria

di Redazione

Capua (Caserta) – I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti dell’imprenditore capuano Francesco Zagaria, 51 anni, originario di Casapesenna, Zagaria Francesco, già al centro di attività investigative volte alla cattura dell’allora latitante e suo lontano parente Michele Zagaria, poiché ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di quote sociali di imprese operanti nel settore caseario e dell’edilizia.

L’operazione è frutto di un’attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma, pienamente riscontrata da convergenti dichiarazioni rese da importanti collaboratori di giustizia, particolarmente addentro alle dinamiche dell’organizzazione camorristica.

L’attività investigativa ha consentito di circostanziare, tra gli altri, il ruolo apicale rivestito da Zagaria Francesco, detto “Ciccio ‘e Brezza”, tra i referenti privilegiati del boss Zagaria Michele, con mansioni di capo zona dell’area dei cosiddetti “Mazzoni” (Grazzanise, Santa Maria La Fossa, Capua, Brezza e zone limitrofe), che godeva di piena fiducia da parte del capo clan latitante, tanto da essere Imo dei pochissimi a interfacciarsi personalmente con lui. Inoltre, e stato documentato che Zagaria Francesco gestiva attraverso suoi adepti (anch’essi indagati), una bisca clandestina avente sede a Grazzanise, i cui utili venivano verosimilmente riversati nelle casse del clan.

E’ stato accertato, ancora, che Francesco Zagaria era il titolare di fatto delle società “Effezeta Srl”, con sede legale a Santa Maria Capua Vetere, operante nel settore edile, e “Gusto Latte Srl” con sede legale a Capua, con insegna “Caseificio Agathe”, operante nel settore caseario, entrambe intestate a prestanome al fine di eludere le disposizioni in materia di confisca e prevenzione.

Proprio con la Effezeta, Zagaria riusciva a partecipare e ad aggiudicarsi gare d’appalto indette da Enti pubblici, tra cui lo stesso comune di Capua. Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere veniva eseguito ii decreto di sequestro di ambedue le società riconducibili all’indagato.

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