Trentola Ducenta, affluenza da record per la Festa di San Giorgio Martire

di Redazione

Trentola Ducenta – Un paese in festa è un paese che sorride. I festeggiamenti in onore di San Giorgio Martire, cominciati lo scorso 21 agosto a Trentola Ducenta e terminati domenica 4 settembre, hanno coinvolto una popolazione intera, e non solo. Tutte le serate hanno avuto una risposta positivissima, facendo registrare numeri da record.

In effetti, il comitato omonimo organizzatore ha trovato il modo giusto di mischiare il divertimento al mondo religioso, riuscendo nell’intento di creare un mix totalmente innovativo costellato, a tratti, da musica, arte visiva e moda. Particolarissime sono state le ultime due serate, ovvero il 3 e 4 settembre, in cui si sono tenute, tra le altre cose, la “Prima sagra della salsiccia, melenzane, fagioli alla messicana e vino” e la “Serata gastronomica di mozzarella di bufala con prosciutto, pennette al sugo e vino”.

“Quest’anno la grande partecipazione è dovuta ad una maggiore comunicazione tra la parrocchia, il comitato e l’intero popolo di Ducenta. – dice il parroco don Luciano Di Caprio – Sono momenti davvero vissuti profondamente da ognuno di noi. Penso agli occhi dei bambini e la semplicità dei più anziani; due fattori che sono la testimonianza più bella di un’umanità in cerca di bellezza. San Giorgio rappresenta per Ducenta un riflesso di bellezza, un messaggio di pienezza e di vita bella”.

“I giorni di festa – continua – hanno visto presente anche il vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo. La chiesa locale senza di lui non può vivere. La presenza del pastore è il segno di una paternità che noi viviamo in ogni istante, a messa come nelle attività della parrocchia e della Diocesi. Un grande grazie lui per la sua tua bontà e carità. Abbiamo riproposto la tragedia di San Giorgio, ritornata alla ribalta in grande stile e, soprattutto, riproposta con grande professionalità, dopo anni di assenza. È una forma di annuncio del Vangelo e si impregna di una profonda valenza culturale. Vedere la rappresentazione della storia del nostro patrono crea tradizione, unisce la comunità, educa i più giovani e spinge ognuno di noi ad una vita generosa, oltre che più ricca di fede. Il Santo patrono è il compagno di viaggio e il modello con cui poter vivere la fede nel Figlio di Dio, Gesù Cristo. E’ il giovane che ha donato la sua vita per qualcuno di infinitamente grande, per un amore che supera i secoli e giunge fino a noi. La religiosità è la forma visibile del cammino interiore che ogni fedele compie all’interno di una comunità. Oggi è chiamata ad essere più coerente e più viva, ma non per questo meno ancorata al passato”.

Lo scorso 30 agosto, ha avuto luogo anche il concerto di Alessio: “La grande affluenza registrata, è stata il segno che il comitato ha centrato l’obiettivo. – dice il parroco – Siamo stati capaci di ascoltare i bisogni e i desideri della comunità. Questo è il motivo per cui da sette anni non si ottenevano risultati così abbondanti, ricchi e, soprattutto, più che soddisfacenti. Ogni tradizione – conclude – deve essere tramandata ai più piccoli così da mostrare loro chi siamo e chi eravamo in modo tale che un giorno potranno farlo anche loro per i cittadini del domani”.

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