Migranti si barricano in centro accoglienza: “Vogliamo migliori condizioni di vita”

di Stefania Arpaia

Reggio Calabria – Chiedono il trasferimento oltre 300 migranti, tutti minorenni, ospiti in un centro d’accoglienza a Reggio Calabria.

Gli extracomunitari si sono asserragliati, lunedì mattina, nella struttura del quartiere Archi Cep, impedendo l’uscita e l’ingresso dall’edificio, che una volta era sede della facoltà di Giurisprudenza dell’università degli studi Mediterranea.

Poco cibo, mancanza di acqua calda e letti, sono queste le principali motivazioni che hanno spinto gli stranieri alla protesta. La maggior parte di essi ha richiesto la possibilità di trasferirsi al nord o all’estero, prevalentemente in Germania, dove sperano di poter avere migliori condizioni di vita.

“Non ci sono strutture in Italia in grado di ospitare altri minori – ha spiegato una funzionaria della Prefettura giunta sul posto – nonostante i nostri continui appelli a tutte le Prefettura d’Italia. Nel momento in cui si liberano dei posti, cerchiamo di privilegiare i più piccoli, tra gli 11 ed i 13 anni”.

“Questa dei minori non accompagnati è una vera e propria emergenza – ha aggiunto – che stiamo cercando di gestire nel miglior modo possibile. Ma la carenza di posti, di strutture di accoglienza adeguate ha trasformato quello che avrebbe dovuto essere un centro di accoglienza provvisorio, in definitivo”.

La struttura ospita 360 ragazzi a cui si sono aggiunti, negli ultimi giorni, altri 140 minori. Sul posto si sono recati funzionari dell’Ufficio immigrazione della Prefettura di Reggio Calabria.

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