Santa Maria CV, sequestrato manufatto abusivo nell’area dell’Anfiteatro

di Redazione

Santa Maria Capua Vetere – I carabinieri del nucleo operativo di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, in via d’urgenza, disposto dalla Procura, nei confronti di Bruno Zarzaca, 48 anni, rappresentante legale di “Amico Bio Food Beverage”, ritenuto responsabile dell’illecita realizzazione di un manufatto edilizio all’interno dell’area archeologica dell’Anfiteatro Romano.

Si tratta di una struttura in carpenteria di legno, in forma due telai longitudinali a cinque campate, su un’unica navata a doppia falda, per dimensioni in stima di 18 metri per 10 metri quadrati circa, e superficie di 180 metri quadrati, integrativa rispetto a quella già esistente, in violazione delle norme dettate in materia di tutela paesaggistica ed urbanistica, rendendo pregiudizio ai valori archeologici oggetto di protezione.

L’attività investigativa ha consentito di riscontrare dapprima l’esistenza del manufatto e successivamente la totale mancanza di qualsivoglia atto autorizzativo da parte della Soprintendenza e del locale Ufficio tecnico.

L’area, infatti, risulta oggetto di declaratoria di vincolo archeologico, da ciò consegue che l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere, e in quanto subordinata ad autorizzazione del Soprintendente, prevede un iter burocratico-amministrativo diverso rispetto a quello riservato all’edilizia privata.

A tal proposito, infatti, sussiste un obbligo di presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli interventi che s’intenda intraprendere, correlato della prescritta documentazione ed astenersi dall’avviare i lavori fino a quando non venga ottenuto il citato atto autorizzativo.

Il grave quadro indiziarlo, attentamente valutato dall’organo inquirente, risultava pienamente confermato dalla relazione redatta dal consulente tecnico immediatamente nominato dall’Ufficio di Procura. L’analicità della stessa ha permesso di appurare che per la realizzazione del manufatto integrativo alcuna autorizzazione paesaggistica era stata richiesta né tantomeno rilasciata. Le indagini, ancora in corso, permetteranno di far luce su ulteriori aspetti della complessa vicenda.

In alto una galleria di immagini dell’area sequestrata

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