Unioni civili: pro-adozione psicologi, contro pediatri. Chi ha ragione?

di Stefania Arpaia

Roma – Quello delle unioni civili continua ad essere uno degli argomenti più discussi degli ultimi giorni. E oltre ai politici che continuano ad esprimere le proprie opinioni, anche psicologi e medici hanno voluto dire la propria.

Secondo la Società italiana di pediatria, il vivere con una coppia di genitori gay, che si tratti di due uomini o di due donne, può essere dannoso per i più piccoli. “Non si può non escludere questa ipotesi – ha dichiarato Giovanni Corsello, presidente della società – che convivere con genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva. Va valutato caso per caso”.

“Sul dibattito ci sono state critiche ma ci si è mantenuti su una sfera prevalentemente politica ed ideologica. Mentre sarebbe stato opportuno che la discussione comprendesse anche profili clinici e psicologici del bambino”, ha aggiunto il pediatra.

La dichiarazione è stata diffusa nel pomeriggio di mercoledì a cui si è aggiunto il commento del ministro della salute Beatrice Lorenzin. “Il corpo della donna non è un forno – ha detto appellandosi su Facebook agli altri membri del Parlamento – che si accende per far cuocere una torta; la torta di un altro, che quando la torta è cresciuta al punto giusto, spegne il forno, prende la torta e la porta via. In tutto il mondo c’è un’antica battaglia da proseguire contro la mercificazione del corpo delle donne e dei bambini. L’incubo peggiore per una donna è vedersi strappare il figlio appena partorito”.

E ancora: “E’ il mercato che si impossessa della vita delle persone, è la forza del più ricco esercitata in danno del più povero, è la frantumazione di ogni etica. Siamo nell’ultraprostituzione, e senza ipocrisia va denunciato ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusoria. Faccio appello a tutte le donne in Parlamento, a prescindere dall’appartenenza partitica, ad aprire una discussione, franca e senza ipocrisie, sull’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso del ddl Cirinnà, che si traduce automaticamente nella legittimazione dell’utero in affitto e dell’eterologa. Tutto questo non ha nulla a che fare con il riconoscimento, giusto per me, delle unioni civili e del rispetto per le coppie omosessuali. In gioco ci sono i diritti dei bambini che ancora devono nascere ad avere una madre e un padre”.

Pro alle adozioni sono invece gli psicologi che hanno spiegato che secondo studi scientifici, non è importante il sesso dei genitori ma l’amore che sono in grado di trasmettere ai propri figli. 

“Ciò che conta – ha detto Claudio Mencacci presidente della Società italiana di psichiatria – è la capacità affettiva dei genitori. Il loro saper accogliere e seguire la crescita dei bambini creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal genere dei genitori”.

Contrari sono i pediatri guidati da Giovanni Corsello, secondo cui la maturazione psicoaffettiva del bimbo potrebbe essere indebolita e incerta “all’interno di una famiglia conflittuale ma anche di un nucleo genitoriale senza padre e madre come modelli di riferimento”.

Giuseppe Mele, presidente della Società medici pediatri, ha definito la presa di posizione come un parere personale. “I pediatri sono al servizio dei bambini, non delle ideologie  nostro auspicio è che la legge vada nella direzione che noi medici speriamo. Quella di potersi prendere cura dei pazienti a prescindere da quella che è la cultura, l’orientamento, le convinzioni della famiglia di origine”, ha dichiarato.

“Non è la doppia genitorialità – spiega il presidente dell’ordine nazionale degli psicologi Fulvio Giardina – a garantire uno sviluppo equilibrato e sereno dei bambini ma la qualità delle relazioni”.

Contrario il ministro Angelino Alfano che si è detto convinto ad accettare il ddl Cirinnà a patto che si elimini la stepchild adoption.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico