Turchia dice di sì alle operazioni di terra in Siria

di Gabriella Ronza

“Solo gli attacchi aerei contro il Daesh in Siria non bastano. Ci vuole una strategia insieme agli attacchi aerei, ci vuole uno sforzo di terra” sono state queste le parole del ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu in una conferenza stampa con il ministro Paolo Gentiloni.

“La Turchia da sola non agirà, ma neanche da sola con l’Arabia Saudita. Ci vuole una decisione tutti insieme” ha aggiunto.

Cavusoglu ha parlato anche dell’Ypg, braccio armato del partito curdo siriano, che Ankara considera “terrorista” allo stesso modo dell’Isis: “Abbiamo fornito ai nostri amici americani le prove di ciò. Ypg come il Daesh è terrorista: più laici, più secolari, ma non possiamo fidarci dei terroristi”. Secondo Gentiloni, “la soluzione diplomatica e l’apertura di un processo di transizione in Siria” è la strada da seguire per la pace.

Per il titolare della Farnesina l’intesa sul cessate-il-fuoco in Siria raggiunta da Stati Uniti e Russia è da ritenere “incoraggiante”. I dettagli e le verifiche dell’intesa saranno definite entro mezzogiorno del 26 febbraio.

Tra i tanti tempi, Gentiloni ha ammesso che l’Italia appoggia il processo per l’ingresso di Ankara nella Ue ma auspica una “evoluzione” sul versante della libertà di stampa e, sul tema dei migranti, la collaborazione tra Italia e Turchia è stata definita “efficace”.

Martedì 23 febbraio, Gentiloni si sposterà a Istanbul per l’High Level Partnership Forum sulla Somalia, che costituisce la più importante piattaforma di dialogo fra le autorità di Mogadiscio e i principali partner internazionali.

Per la prima volta dalla formazione del nuovo governo turco, il presidente Erdogan presiederà un consiglio dei ministri per fare il punto sulle indagini sull’attentato che il 17 febbraio ha colpito un convoglio militare ad Ankara uccidendo ben 28 persone, sugli ultimi sviluppi della crisi in Siria e sulle operazioni in corso contro il Pkk nel sud-est del paese.

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