Isola ecologica, la maggioranza: “Rispettata normativa, il resto sono illazioni”

di Redazione

Carinaro – A seguito di alcune notizie, atte a screditare la scelta dell’Amministrazione Comunale di Carinaro sulla realizzazione dell’isola ecologica, ci sentiamo in dovere di dare chiarimenti alla cittadinanza sulla utilità dell’isola ecologica, sulle motivazioni per la sua ubicazione e sulla normativa a supporto.

L’isola ecologica, o, eco-piazzola, è un’area recintata e sorvegliata, attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti, disponibile in molti comuni italiani.

Essa è un importante anello del ciclo dei rifiuti, che permette di alleggerire le discariche ed allo stesso tempo avviare a recupero moltissime tipologie di rifiuti.

Le isole ecologiche sono progettate per il conferimento di rifiuti, che, per dimensione o tipologia, non possono essere conferiti nei cassonetti standard per la raccolta differenziata o nella raccolta porta a porta.

Di norma le aree prescelte devono essere destinate a tale uso dai Prg comunali; in alternativa possono essere utilizzate le aree con destinazione urbanistica per servizi ed attrezzature ad uso pubblico.

L’isola ecologica può essere ubicata su qualsiasi lotto di terreno con destinazione “attrezzatura”. Quella progettata dal comune di Carinaro sarà realizzata in zona “attrezzatura” e prevede un uso non irreversibile del suolo.

La scelta è stata dettata da motivazioni economiche: la porzione di terreno utilizzato è di proprietà del Comune di Carinaro, per cui non c’è bisogno di espropri e di ulteriori risorse economiche. La viabilità di collegamento, tra l’isola e le aree urbane da essa servite, risulta adeguata e suscettibile di miglioramento.

L’isola ecologica prevede giorni e orari di apertura al pubblico, stabiliti in funzione delle esigenze degli utenti. L’intera area dell’isola ecologica sarà recintata con una rete o con un muro di altezza non inferiore a 2 metri. Per la recinzione metallica dovrà essere prevista la piantumazione di essenze arbustive lungo tutto il perimetro, al fine di mitigare l’impatto visivo dell’impianto e favorire il suo inserimento nel paesaggio circostante.

La struttura sarà video sorvegliata e dotata di un adeguato impianto di illuminazione. L’area sarà collegata alla rete idrica e fognaria del comune.

E’ previsto un idoneo impianto antincendio conforme alle norme vigenti sulla sicurezza in ambienti pubblici ed una rete idrica dedicata per le operazioni di lavaggio dei contenitori di rifiuti, nonché delle altre superfici del centro.

I benefici relativi all’installazione di una piattaforma o isola ecologica sono molteplici e variegati; possono essere divisi in tre categorie: benefici ecologici economici e sociali.

Benefici ecologici. L’isola ecologica consente la razionalizzazione della raccolta dei rifiuti ingombranti spesso abbandonati, in barba alla raccolta porta a porta, ai bordi delle strade: elettrodomestici, copertoni e ingombranti di ogni tipo.

L’isola ecologica ottimizza ed incentiva la raccolta differenziata estendendola a quei materiali che per tipo, forma, risulta impossibile raccogliere agevolmente all’interno dei centri abitati.

Benefici economici. Non è semplice analizzare il rapporto costi-benefici relativo ad un impianto del genere, in quanto esso ha una sfera di influenza che va oltre i confini dell’impianto stesso. I costi di costruzione e gestione possono essere ammortizzati con le somme ricavate dalla stipula di convenzioni con piccole ditte private affinché possano usufruire dei servizi di smaltimento dell’impianto (che generalmente sono gratuiti per il privato cittadino), dai ricavi ottenuti dalla vendita dei rifiuti separati, nonché dai ricavi relativi alla eventuale vendita di elettrodomestici e mobili riparati.

L’impianto, tra l’altro, contribuendo alla diminuzione di peso e volume dei rifiuti, consente di far risparmiare sui costi di trasporto a discarica degli stessi.

Benefici sociali. Il dato più evidente è chiaramente costituito dal miglioramento della qualità della vita della popolazione, derivante da una corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti. Bisogna considerare anche che l’avere un unico punto di riferimento per lo smaltimento di ingombranti ed altro, rappresenta un’indubbia comodità per l’utente.

Il sistema Isola nasce dall’esigenza di: Razionalizzare il servizio di raccolta, abbassandone i costi; Adeguare il servizio alle nuove leggi e disposizioni (che tendono a far pagare l’utente attraverso sistemi di tariffazione per quello che effettivamente conferisce); nessuna autorizzazione è prevista dalla normativa statale per la gestione dei centri raccolta dei rifiuti domestici differenziati , in tal senso si è pronunciata la Corte Costituzionale – in data  8 aprile 2010, sentenza numero 127.

In merito l’articolo 2 del decreto ministeriale 8 aprile 2008, intitolato “Autorizzazioni e iscrizioni”, è stato  modificato dal decreto ministeriale 13 maggio 2009 – a seguito del quale  il termine “autorizzazioni” è stato sostituito con il termine “approvazioni”.

La nuova formulazione di tale articolo dispone che “la realizzazione dei centri di raccolta di cui all’art. 1 è approvata dal Comune territorialmente competente ai sensi della normativa vigente” (comma 1) quindi nessun altro Ente più che meno la regione ha competenze in materia.

In conclusione, si ritiene di poter affermare che la realizzazione, o l’adeguamento, dei centri di raccolta e la loro regolamentazione è affidata al Comune territorialmente competente, che dispone in merito con propri atti, in conformità con la vigente normativa urbanistica ed edilizia. Il Comune dà comunicazione alla Regione e alla Provincia della realizzazione o dell’adeguamento dei centri di raccolta.

Pertanto, se il centro di raccolta possiede i requisiti previsti dalla normativa vigente e a tale norma si conformano anche le modalità di espletamento del servizio, l’attività potrà essere assolutamente svolta senza alcun rischio di incorrere in sanzioni.

L’amministrazione comunale di Carinaro

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