Migranti, in migliaia a piedi da Budapest a Vienna

di Redazione

Budapest – In Ungheria centinaia di migranti hanno deciso di lasciare Budapest per raggiungere il confine austriaco a piedi lungo l’autostrada forzando un posto di blocco della polizia, e contemporaneamente altre centinaia ne hanno forzato un altro nei pressi della stazione di Bicske e hanno iniziato a correre verso ovest, verso l’Austria. Qui sarebbe morto un pakistano, riferisce l’agenzia Reuters, caduto sui binari.

Si tratta della maggioranza delle 500 persone che erano bloccate sul treno rifiutandosi di entrare nel campo di accoglienza. L’Ungheria ha dichiarato lo ‘stato d’emergenza’ sui migranti e il Parlamento, con i voti della maggioranza governativa e degli estremisti di Jobbik, ha approvato un pacchetto di leggi molto restrittive: secondo le nuove leggi, chi attraverserà o danneggerà la barriera al confine con la Serbia sarà perseguibile penalmente, rischiando sino a 3 anni di carcere.

Il governo Orban ha ottenuto il pieno appoggio degli altri tre paesi del Gruppo di Visegrad (Slovacchia, Polonia e Repubblica Ceca, che hanno promesso all’Ungheria ulteriore assistenza e avvisato l’Unione europea: “Ogni proposta che porti all’introduzione di quote obbligatorie e permanenti su misure di solidarietà sarebbe inaccettabile”, si legge in un comunicato.

Tra giovedì e venerdì il Paese aveva registrato l’arrivo di 3.313 migranti e profughi, nuovo record per flusso migratorio in una sola giornata: circa mille in più rispetto alle 24 ore precedenti. Fuori dalla stazione Keleti di Budapest venerdì mattina erano rimasti ancora circa 3.000 profughi, accampati da giorni in attesa di prendere i treni verso Austria e Germania, ma le autorità ungheresi avevano bloccato i convogli per l’estero. Così centinaia di loro hanno lasciato la zona di transito per raggiungere il confine a piedi: nel pomeriggio sono riusciti a imboccare l’autostrada M1 che inizia alla periferia della capitale, superando un posto di blocco della polizia. Lungo questo percorso la frontiera si trova a 170 km di distanza. Un gruppo di estremisti di destra nel tardo pomeriggio ha attaccato le persone rimaste in stazione ma è stato rapidamente disperso dalla polizia.

Altre 300 persone erano fuggite dai campi d’accoglienza di Roszke (al confine con la Serbia), ha segnalato l’agenzia di stampa ungherese Mti, iniziando a percorrere la M5 verso Budapest. Qui in mattinata erano stati usati i gas lacrimogeni per sedare le proteste. Nel pomeriggio di venerdì la polizia ha annunciato che questi profughi, circa 300, sono stati tutti ripresi e riportati al centro di accoglienza, ma poche ore più tardi avrebbero tentato una nuova evasione. A Roszke si trovano circa 2.500 persone.

Intanto, il premier britannico David Cameron ha confermato che il Regno Unito accoglierà “migliaia di rifugiati in più” con un piano i cui dettagli saranno resi pubblici la prossima settimana.

Il regolamento di Dublino, che regola in Ue la procedura per la richiesta di asilo, impedisce infatti di presentare la domanda di asilo in più di uno stato membro e prevede che i richiedenti presentino domanda nel Paese in cui hanno fatto l’ingresso nell’Unione o dove sono stati identificati. Quindi in questo caso in Ungheria. Il premier ungherese Viktor Orban ha detto che l’Ungheria deve proteggere le proprie frontiere – quella con la Serbia, dalla quale passano i migranti, sarebbe stata nuovamente chiusa – e applicare le regole dell’Unione Europea sui migranti anche tra coloro che sono accampati all’esterno della stazione ferroviaria di Budapest.

“Noi ungheresi, se vogliamo continuare a poter muoverci liberamente in Europa, dobbiamo proteggere i nostri confini e anche applicare le regole Ue alla stazione orientale di Budapest”, ha detto Orban parlando ai microfoni della radio pubblica ungherese. Il premier ha confermato che la maggior parte dei migranti che si trovano attorno alla stazione, che non intendono essere registrati in Ungheria, vogliono andare in Germania, ma ha spiegato che l’Ungheria non può lasciarli passare dato che c’è il rischio che poi l’Austria chiuda le sue frontiere. «Se la Germania rilascia visti per loro, possiamo farli uscire», ha concluso.

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