Opere pubbliche, i finanzieri acquisiscono documenti in Municipio

di Nicola Rosselli

Aversa – Finanzieri che escono dalla casa comunale di Aversa con un voluminoso faldone zeppo di documenti. Questa volta non ci sarebbero gli standard urbanistici nel mirino delle fiamme gialle, ma le opere pubbliche. Argomento intorno al quale la ex maggioranza e la ex opposizione si sono sfidate a colpi di esposti a procure e magistratura contabile.

Nessuno svela quali atti sono venuti a chiedere i finanzieri e per conto di quale procura (quella del tribunale di Napoli Nord o della sezione regionale della Corte dei Conti), ma sono in molti ad ipotizzare che si sia trattato della vicenda, la brutta e infinita vicenda di Piazza Crispi, dove si ipotizza tutto e il contrario di tutti sia a carico della penultima che dell’ultima amministrazione che hanno retto le sorti della città normanna. Si è già detto, nei giorni scorsi, dell’udienza prevista per il 21 ottobre prossimo in relazione alla realizzazione dell’edificio di proprietà comunale che ospita il Suap.

“C’è da chiedersi – afferma un consigliere comunale uscente che preferisce rimanere anonimo – perché un intervento complesso e articolato come quello della bonifica e successiva realizzazione di una palazzina uffici nell’ex area Ctp per un importo complessivo di 1.800.000 euro venga contrabbandato per una semplice edificazione. È bene chiarire che l’Arpac considerava quel sito una vera bomba ecologica. Con quell’intervento, in realtà, si bonificò circa 5000 mq di amianto che coprivano tutta l’area dell’ex deposito dei pullman. Per quella bonifica vennero spesi circa 800 mila Euro. Gli altri 800 mila euro circa vennero spesi per realizzare il fabbricato uffici che conta 1.100 mq coperti. Il costo del fabbricato quindi al mq è di 750 Euro e non tremila come qualcuno vuole far credere”.

Stigmatizzata, inoltre, la costituzione di parte civile del Comune di Aversa per evitare l’archiviazione richiesta dal pubblico ministero.

Ma piazza Crispi ha anche una sorta di lato B, ossia la gestione dei rapporti con il privato che non è stato più costretto a realizzare un mega parcheggio ed è stato autorizzato a spostare la sua palazzina al centro di quella che avrebbe dovuto essere una piazza che non c’è stata. Ovviamente anche qui c’è stato, da parte di Michele e Paolo Galluccio, Gianpaolo dello Vicario e Gino della Valle, un esposto di oltre venti pagine a Corte dei Conti e Procura del tribunale di Napoli Nord per danno erariale a seguito dell’accordo che ha fatto sparire il mega parcheggio.

Altro episodio urbanistico sotto la lente degli inquirenti è relativo alla realizzazione, in via Torretta, a ridosso della facoltà di ingegneria della Sun, dove sorgeva una catapecchia in legno e lamiere trasformata in struttura di cemento armato pluripiano con balcone che copre parte del marciapiede. Della vicenda si è occupata la ex commissione consiliare trasparenza e la polizia municipale. Anche in questo caso, manco a dirlo, c’è stato l’inoltro della segnalazione alla procura della repubblica presso il tribunale di Napoli Nord.

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