Turchia, attacchi contro la polizia: quattro agenti morti

di Redazione

E’ altissima la tensione in Turchia dopo la rottura dell’armistizio tra Ankara e il Pkk, il partito separatista curdo. Quattro poliziotti turchi sono morti lunedì mattina in un attacco nella provincia sudorientale di Sirnak, al confine con Siria e iraq. Lo riferisce la tv privata Ntv.

Secondo le prime ricostruzioni il veicolo blindato su cui viaggiavano è saltato in aria al passaggio su una mina e sarebbe opera del Pkk, secondo quanto affermano fonti anonime del governo. L’episodio è avvenuto nel distretto di Silopi, dove venerdì tre curdi erano morti in violentissimi scontri a fuoco con la polizia durati diverse ore in una zona popolata da civili.

Di recente nel Paese si sono intensificati gli attacchi di militanti curdi contro polizia ed esercito, dopo che Ankara ha iniziato a bombardare i miliziani dello Stato islamico in Siria e i curdi nel nord dell’Iraq, in quella che ha definito “una guerra sincronizzata al terrorismo”.

Domenica il Pentagono ha inviato sei caccia F-16 nella base militare turca di Incirlik nell’ambito dell’operazione della coalizione internazionale contro i miliziani jihadisti. Ma gli attacchi non si sono limitati agli agenti, anche l’esercito è stato colpito. Un soldato turco è rimasto ucciso e un altro ferito da colpi d’arma da fuoco sparati da guerriglieri del Pkk contro un elicottero militare nel distretto di Beytussebap, sempre nella provincia sudorientale di Sirnak. Lo riferiscono siti locali. L’elicottero, che stava trasferendo personale militare, è stato attaccato con armi contraeree e granate a razzo. A seguito dell’attacco elicotteri Cobra turchi hanno bombardato l’area in cui i guerriglieri erano fuggiti.

Anche Istanbul è stata insanguinata da due attentati in poche ore. Una bomba è esplosa contro un commissariato nel quartiere di Sultanbeyli causando dieci feriti. Due uomini e un poliziotto sono stati uccisi dopo l’esplosione, mentre qualche ora dopo due persone hanno sparato contro il consolato americano e sono fuggite, inseguite dagli spari della polizia.

Poco dopo l’attacco al consolato americano (momentaneamente chiuso), una persona è stata ferita e arrestata dagli agenti: secondo i media turchi è una donna di 51 anni, esponente del gruppo di estrema sinistra Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-c), considerato organizzazione terroristica da Stati Uniti e Turchia.

Secondo il governatore locale anche un’altra donna sarebbe l’autrice dell’attacco. In alcune immagini si vede o scontro a fuoco tra una delle due attentatrici responsabili dell’attacco al consolato americano di Istanbul e le forze di polizia turche. Come si vede nel video la donna tenta di nascondersi tra le case, ma viene raggiunta e ferita dagli agenti, che ne bloccano la fuga.

Il Dhkp-C ha successivamente rivendicato l’attentato. In una nota il Dhkp-C spiega di aver agito perché gli Usa “sono nemici dei popoli del Medio Oriente”. In passato il movimento clandestino si era già attribuito operazioni analoghe, come l’attentato suicida all’ambasciata americana di Ankara, costato la vita a una guardia. L’edificio del consolato, nel quartiere di Sariyer, è stato transennato. La bomba contro il commissariato ha causato il ferimento di sette civili e tre poliziotti. Lo riferisce l’agenzia di stampa Dogan, aggiungendo che dopo l’esplosione, due uomini sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia, che al momento ha però confermato solo il bilancio dell’esplosione. Secondo la Cnn Turk, oltre ai due uomini è rimasto ucciso anche un poliziotto.

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