Il virus “Cryptolocker”: imprigiona i dati e chiede “riscatto” per sbloccarli

di Redazione

Un nuovo virus informatico – il “Cryptolocker” – sta mietendo vittime in tutta Italia e la polizia lancia l’allerta per “aumentare le misure di prevenzione attraverso ogni strumento utile a garantire la sicurezza di chi naviga in Rete”.

“La Polizia Postale e delle Comunicazioni – si legge in una nota – ha concluso proprio in queste ultime ore un’operazione che ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale per associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus Cryptolocker, di cui sono rimaste vittima privati cittadini ma anche aziende, private e pubbliche. Lo scenario è il seguente: l’ignaro utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link relativo a un acquisto effettuato on line o anche da altri servizi. Cliccando sul link oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento pdf), viene iniettato il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete”.

“A questo punto – spiega la polizia – si realizza il ricatto dei criminali informatici che richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin a fronte del quale ricevere via e-mail un programma per la decriptazione. E’ importante non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati”.

“Particolare attenzione occorre prestare nel comune utilizzo di tutti i dispositivi che contengono dati – dice Vincenzo Macrì, dirigente del compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Palermo – siano essi dati personali, aventi un valore affettivo, o connessi ad attività professionale e lavorativa, con rilevante valore economico. La sicurezza delle informazioni può aumentare di molto usando alcuni semplici accorgimenti che garantiscono la sicurezza e la salvaguardia dei dati: è sufficiente realizzare periodicamente copie di backup, anche su hard disk portatili, usare antivirus e antimalware aggiornati, visualizzare le e-mail ricevute in anteprima e soprat-tutto evitare di interagirvi quando si rilevano situazioni inconsuete o anomale legate a dub-bia provenienza o contenuti inconsueti o disconosciuti”.

Dalla polizia ecco allora alcune indicazioni: “Tenere sempre aggiornato il software del proprio computer, munirsi di un buon an-tivirus, fare sempre un backup, ovvero una copia dei propri file, ma soprattutto fa-re attenzione alle mail che ci arrivano, specialmente se non attese, evitando di cliccare sui link o di aprire gli allegati, sono i consigli più importanti da seguire per impedire l’infezione del Cryptolocker. Per maggiori informazioni e assicurare un contatto diretto e continuativo con il cittadino, si può fare riferimento anche al commissariato di polizia on-line, per tutti coloro che frequentano la rete, caratterizzato da innovativi sistemi di interattività con l’utente, reperibile all’url: www.commissariatodips.it. Il portale è stato appena integrato con apposita ‘app’ scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle crescenti richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete, in tempo reale, e di conoscere sempre di più il mondo del web, i suoi rischi e le sue opportunità”.

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