La Senesi tra minacce e interdittiva antimafia

di Nicola Rosselli

Aversa – Avvertimento intimidatorio con tanto di proiettile e minacce e, nello stesso giorno, interdittiva antimafia da parte della prefettura di Fermo, nelle Marche. E’ una doppia partita quella che la Senesi, la società che gestisce il servizio di igiene urbana ad Aversa, si ritrova a giocare in quello che sembra essere un momento critico. In ballo, di fatto, la sopravvivenza della ditta che ha la propria sede legale a Porto Sant’Elpidio e che, in Campania, tra gli altri, gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti anche a Giugliano in Campania e a Melito di Napoli per quanto riguarda la provincia partenopea e Grazzanise e Gricignano per quella di Caserta.

Le minacce, ricevute insieme ad un proiettile in una busta lasciata nella cassetta della posta dell’abitazione aversana dell’amministratore delegato della Senesi, Rodolfo Briganti, sembrano riferirsi solo ad Aversa e non lasciano dubbi: la Senesi deve andare via. Sull’episodio da registrare la solidarietà del sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, e dell’intera amministrazione comunale che hanno condannato il gesto. Un atto rilevante anche in considerazione dello stato, pessimo, dei rapporti tra la Senesi e l’amministrazione comunale che, stando agli ultimi avvenimenti, sembrano parlarsi solo a suon di carta bollata.

Ma, quasi contemporaneamente, è giunta al comune di Gricignano una corposa comunicazione a firma del prefetto di Fermo, Angela Pagliuca, che non lascia adito a perplessità alcuna. Il rappresentante del governo in terra marchigiana elenca una serie di ipotesi di reato per le quali lo stesso amministratore delegato della Senesi sarebbe stato rinviato a giudizio. Si va dall’ipotesi di traffici illeciti di rifiuti all’ingiusto profitto costituto da un agevole smaltimento di rifiuti all’indebito incremento di giro d’affari, determinato dalla gestione di rifiuti al di sopra dalle potenzialità dei rispettivi impianti ovvero di rifiuti non conformi alle autorizzazioni e così via.

Un documento contro il quale la Senesi potrà ricorrere in via amministrativa dinanzi al Tar ma che apre una serie di scenari nei diversi comuni dove la società marchigiana gestisce il servizio di igiene urbana. In modo particolare, per quanto riguarda Aversa, al di là di quelli che possono essere i rapporti, ripetiamo, tesissimi, tra amministrazione comunale e società, il sindaco Sagliocco sembra essere abbastanza cauto sulle prossime mosse.

“Siamo di fronte ad una situazione molto delicata. Non possiamo – ha dichiarato il primo cittadino normanno – adottare decisioni a cuor leggero in un settore, dove, al di là degli interessi economici in gioco, che pure sono importanti, si ha a che fare con l’incolumità dei cittadini. Non possiamo permetterci di lasciare sguarnito questo settore, ma quello che è certo è che non possiamo far finta di non sapere. La nostra conoscenza, al momento, è solo giornalistica, ma la mia intenzione è quella di correlarmi con la prefettura di Caserta e cercare di fare in modo che qualsiasi decisione da adottare sia condivisa tra noi e loro, tenendo conto dell’insieme complessivo degli interessi in gioco”.

Da parte sua, la Senesi, in un comunicato stampa ha espresso “la più sincera delusione per una conclusione fondata su fatti risalenti ad oltre dieci anni orsono, sui quali la competente procura antimafia aveva richiesto la pronuncia di non luogo a procedere per qualsivoglia ipotesi di reato associativo”.

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