Sant’Antonio, tre giorni di festa e celebrazione in città

di Redazione

Trentola Ducenta – Tutto pronto in città per la tradizionale festa in onore di Sant’Antonio nella chiesa  di  via Perillo.  Momenti di cristianità autentica si alterneranno a momenti di aggregazione sociale, segnati in un programma messo a segno dalla parrocchia di San Giorgio Martire, guidata dal parroco don Luciano di Caprio, e dal presidente della Pro Loco cittadina, Renato del Vecchio.

Venerdì 12 giugno, alle ore 16, in piazza De Filippo, giochi per bambini con animazione. Ore 20 apertura stand della sagra, assaggi prodotti tradizionali, con panini imbottiti da melanzane, salsiccia alla brace, il tutto annaffiato da vino asprinio. A concludere la serata il karaoke.

Sabato 13 giugno, celebrazione delle sante messe, ore ore 8,30 -10, durante le quali si rinnoverà il rito della benedizione dei pani. Ore 18,30 santo rosario meditato, a seguire celebrazione della santa messa e fiaccolata della pace, con partenza dalla chiesa madre di San Giorgio Martire fino alla cappella di Sant’Antonio in via Perillo. Ore 20 sagra di prodotti paesani, animata dallo spettacolo revival anni ‘70-‘80-‘90  con la partecipazione del comico  Savio cavalli.

Domenica 14 giugno, ore 20, sagra di prodotti paesani, sulle note del gruppo folcloristico ‘La Paranza’ di San Marcellino e, a fine serata, spettacolo di fuochi pirotecnici.

Nato in Egitto, da ricca famiglia contadina, rimasto orfano molto giovane, Antonio sentì forte la chiamata del Signore, preferendo la vita da eremita e povero, sempre al servizio dei più deboli degli ultimi. “Sono tantissime – spiega il parroco don Luciano – le intercessioni dei fedeli della nostra comunità cittadina che nel tempo si raccontano nei passaggi generazionali, tante le storie che commuovono e che fanno parte a pieno titolo del nostro territorio, di cui non si trova traccia nei libri ufficiali ma in quelli umani e di elevato spessore. Da qui la forte venerazione e pregare con fede Sant’Antonio”.

“Valorizzare e promuovere sagre cittadine, in occasione delle ricorrenze liturgiche, significa trasmettere alla nuove generazioni non solo la fiamma della cristianità autentica ma anche una tradizione che ci è stata data come patrimonio del passato e che noi dobbiamo rinnovare. Questi momenti di festa sono dei veri e propri passaggi alle nuove generazioni. Un popolo che non guarda al passato non ha futuro”, sostiene il presidente della Pro Loco, Del Vecchio.

di Franco Musto

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