Vico Equense la prima città digitale in Europa

di Redazione

Vico Equense (Napoli) – ”Vico Equense dotandosi di un’infrastruttura digitale avanzata, è un esempio per tutti i Comuni italiani, in quanto realtà come queste, che possiamo definire di eccellenza, anticipano realtà future che l’Europa ci impone di creare nell’ambito dell’Agenda digitale europea fissata dal progetto Horizon 2020”.

Lo ha detto Maria Pia Giovannini, responsabile dell’area ‘Pubblica amministrazione’ dell’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, parlando al convegno ‘Vico Equense prima città digitale in Europa’, tenutosi nella cittadina della penisola sorrentina tra esperti del settore, amministrazione locale e cittadini, sulle opportunità di sviluppo derivanti dalla digitalizzazione del territorio. Vico Equense, infatti, è il primo comune in Italia completamente cablato con la banda larga e questo prima che iniziassero i progetti per la copertura del territorio nazionale.

”Dal 2007 – racconta il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque – il mio sogno è stato di portare la banda larga dal centro alla collina. Non volevo che mia figlia e tutti i giovani di Vico ricordassero il loro paese come un luogo noioso e senza connessione. Siamo primi in Europa. Abbiamo vinto una grande sfida. L’infrastruttura della banda larga è comunque solo un punto di partenza che pone le basi per una possibilità di sviluppo del territorio nel campo economico, educativo e di servizi al cittadino”.

Connessione a Internet e banda larga, infatti, significano sviluppo, nuove realtà imprenditoriali, più lavoro. ”Essere connessi è importante – spiega Maria Pia Rossignaud, direttore di ‘MediaDuemila’ – perché con la Rete disponibile possiamo creare una consapevole comunità digitale e nuovi modelli di business utili a creare posti di lavoro”. ”Attraverso la Rete veloce – aggiunge Derrick de Kerckhove, direttore del McLuhan Program di Toronto – il territorio diviene globale senza perdere la sua dimensione locale. Vico Equense, dunque, è già una realtà glocal”.

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