I commercialisti e i beni confiscati, convegno con Franco Roberti

di Redazione

Napoli – “Esiste un grave problema nella gestione e nella destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I numeri possono dare un’idea del fenomeno: parliamo di 12mila immobili e oltre 1700 aziende solo per quanto riguarda le confische”.

Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti nel corso del forum “Il ruolo del commercialista a garanzia della legalità: risvolti etici, economici e penali”, promosso dai commercialisti napoletani.

“L’azione di contrasto deve fondarsi su un aspetto giudiziario ma anche su quello patrimoniale. In questo ambito – ha continuato Roberti – è fondamentale il contributo di altre professionalità come i commercialisti o gli avvocati: i beni vanno gestiti in modo assolutamente adeguato nell’esigenza di riconsegnarli alla collettività in modo efficiente”.

“Il commercialista rappresenta un importante ausiliario per il giudice”, ha evidenziato Vincenzo Moretta, numero uno dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli. “Abbiamo un confronto continuo e serrato con le istituzioni e con la magistratura, in particolare quella penale che è impegnata sul territorio nella lotta alla malavita organizzata”.

Secondo Giovanni Conzo, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, “siamo di fronte ad un’emergenza di fronte alla quale è necessario modificare la legislazione per non far prevalere l’impunità. La vera risposta giudiziaria deve essere quella di sequestrare i patrimoni illeciti e restituirli alla collettività: la misura cautelare non è sufficiente se non è accompagnata dall’attenzione ai patrimoni”.

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