Manovra, le Regioni contro Renzi: “Insostenibile”

di Redazione

Sergio ChiamparinoRoma. “Lamanovraè insostenibile per le Regioni a meno di non incidere sulla spesa sanitaria”. E’ l’allarme lanciato dal presidente della conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, che chiede un incontro urgente al governo.

Se la manovra resta tale, aggiunge, ci dovranno essere tagli ai servizi o nuove tasse. “Per quel che mi riguarda, piuttosto che ritoccare l’Irap lascio l’incarico di presidente della Regione”. “Il governo – conclude – fa delle legittime e condivisibili manovre di politica economica ma usando risorse che sono di altri enti: l’elemento incrina un rapporto di lealtà istituzionale e di pari dignità”.

Parole che arrivano poche ore dopo quelle del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ha detto proprio che a seguito dei tagli previsti dallalegge di stabilità, le Regioni potrebbero aumentare le tasse, ma i cittadini potranno valutare le decisioni dei loro amministratori.

“Le Regioni aumenteranno loro prelievo? Può darsi – dice aRadio anch’io Padoan-ma accanto al prelievo c’è sempre una destinazione delle risorse e saranno i cittadini a valutare se eventuali manovre di regioni ed enti locali saranno giustificate o meno”. Poi aggiunge: “I tagli della spesa possono essere grande occasione per migliorare l’efficienza”.

Alle Regioni replical’esecutivo. “Sono in corso anche oggi e in questi giorni tavoli di lavoro con le Regioni, in uno stile che abbiamo portato avanti e intendiamo mantenere – dice il sottosegretario Delrio – La legge di stabilità prevede di proseguire in un patto di autonomia e responsabilità, tra governo e regioni, per i cittadini e la soluzione dei problemi dei territori”.

Contro la legge di stabilità intervengono anche i sindacati della Pubblica Amministrazione. “La televendita del Presidente del Consiglio è l’ultima prova dell’incapacità di cambiare”, dicono Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa denunciando “tagli lineari scellerati” che “mettono in ginocchio i servizi pubblici”: “il risultato sara’ un’altra ondata di tasse locali”.

La bozza della manovra è suddivisa in 47 articoli per un totale di 123 pagine. Secondo l’Ansa, nel capitolo “misure per la crescita” sono comprese: la buona scuola, il bonus da 80 euro, l’Irap, il Tfr, il credito d’imposta per la ricerca, l’ecobonus, le partite Iva (de minimis), l’efficientamento della giustizia.

Arriva il “fondo famiglia” che, istituito presso il Tesoro, avrà una dotazione di 500 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2015 da destinare al finanziamento di interventi a favore delle famiglie, anche attraverso misure di carattere fiscale. Nel testo, inoltre, la conferma dell’ecobonus e del bonus ristrutturazioni: il primo al 65%, valido anche per i condominii, il secondo al 50%.

La manifestazione di sabato 25 ottobre è solo l’inizio: dopo si andrà sicuramente anche verso lo sciopero generale perché le ragioni che hanno portato la Cgil ad annunciare la manifestazione sono ancora piu’ confermate”, dice da Bari il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini.

Di tenore diverso il commento di Confindustria: nella Legge di Stabilità, dice il presidente Giorgio Squinzi, “ci sono dentro tutta una serie di provvedimenti che le imprese aspettavano da anni, quindi riteniamo che sia molto positiva”.

Rassicurazioni all’Ue intanto arrivano dal governo secondo cui l’Italia attuerà “un miglioramento del saldo strutturale di bilancio dello 0,1% fra il 2014 ed il 2015”.E’ quanto si legge nel “Draft Budgetary plan”inviato da Roma alla Commissione Ue, in cui si sottolinea che “le misure contenute nella legge di stabilità consentiranno un miglioramento del saldo pari allo 0,5% del Pil nel 2016”.

Intanto – dopo aver presentato anchesu Facebookla manovra – il premier Matteo Renzi, incontrando il collega cinese Li Keqiang, si dice convinto che “chi rimane fermo alla nostalgia non va da nessuna parte. Chi riesce ad innovare riesce a costruire dei pezzi del domani”.Subito dopo,prima di aver insistito sulla necessità di investire sulla crescita, il premier ha twittato: “Abbassare le tasse, come tagliare gli sprechi, non è di destra né di sinistra: in Italia è semplicemente giusto #lavoltabuona”.

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