Tentata estorsione, due condanne. Vittima e’ imprenditore che denuncio’ Di Santo

di Redazione

Francesco MottolaSant’Arpino. Agostino Fabozzo e Luigi Macchione, entrambi considerati esponenti del clan dei casalesi, sono stati condannati a sei anni di reclusione dalla seconda sezione penale di Santa Maria Capua Vetere per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La richiesta di pizzo era stata avanzata all’imprenditore Francesco Mottola, di Lusciano, difeso dall’avvocato Giovanni Zara. Era il giugno 2011 quando i due si presentarono nella sede dell’azienda di Mottola chiedendogli di pagare la tangente ma lui, subito dopo, andò dai carabinieri a denunciare l’accaduto.

Titolare di un’azienda che effettua servizio refezione scolastica, Mottola è colui che, lo scorso novembre, denunciò efece arrestare il sindaco di Sant’Arpino, Eugenio Di Santo, tutt’ora in carica, nell’ambito della famosa vicenda del bracciale di diamanti, del valore di circa tremila euro, che il primo cittadino avrebbe preteso in cambio dell’appalto nelle scuole cittadine. Dopo otto mesi di arresti domiciliari, Di Santo è tornato in libertà lo scorso 19 maggio, patteggiando la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa.

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