Strage migranti a Lampedusa: nove fermi e avvisi di garanzia

di Stefania Arpaia

 Palermo. Sono 9 i fermi e 5 gli avvisi di garanzia emanati, nella notte tra lunedì e martedì, dalle squadre mobili di Palermo e Agrigento verso i presunti responsabili della strage di Lampedusa dello scorso 3 ottobre.

In quell’occasione persero la vita 366 migranti, di origine eritrea, tra cui molte donne e bambini. Immediato fu l’avvio delle indagini, che ha permesso di individuare 2 dei principali colpevoli del traffico di uomini.

Si tratterebbe di individui di origine libica e sudanese che, operano in Africa, e in base a quanto riferito dai magistrati della Dda di Palermo sarebbero i responsabili della “illecita immigrazione di decine di migliaia di persone in condizioni disumane”.

Coinvolto nell’operazione anche il Servizio Centrale Operativo di Roma, perchè i fermi sarebbero avvenuti non solo ad Agrigento, ma anche a Catania, Milano, Roma e Torino. Fredda la reazione dei trafficanti, che “non hanno mostrato alcuna preoccupazione per l’esito finale delle vittime dei loro traffici”.

Intercettata anche una conversazione telefonica, successiva alle tragedia del 3 ottobre, in cui gli indagati avrebbero commentato la morte degli immigrati, affermando: “Inshallah! Così ha voluto Allah”.

30mila le conversazioni intercettate, in arabo ed eritreo, che hanno permesso di concludere positivamente le indagini. Sembra che i trafficanti, operanti in territorio africano, avessero contatti con connazionali stanziati in Italia, che si occupavano della permanenza e del trasporto degli immigrati nel nord Europa e nel nord America.

Scoperte anche le rotte e le tappe dei viaggi mortali, oltre agli innumerevoli casi di stupri di gruppo, avvenuti prima delle partenze.

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