Panathlon, la festa dell’atletica ad Aversa

di Redazione

 Aversa. Una bella festa dell’estate, dedicata all’atletica di Aversa si è tenuta venerdi 27 giugno 2014 presso la tenuta Cervo al ristorante “Peppe o russ’ “ di Aversa.

Il Panathlon International di Caserta ha voluto l’evento nella città Normanna che ospita la squadra più titolata della provincia che ha cominciato a muovere i primi passi 45 anni fa. Relatori di eccezione il dott. Vittorio Savino, fondatore della squadra, nonché Presidente della Commissione medica della nazionale di Atletica, con lui il dott. Antonio Andreozzi, che ha sempre condiviso con Savino le sorti del sodalizio aversano. Dagli interventi, che sintetizzavano tutti gli anni di attività a partire dagli anni 60, è emersa su tutte una amara verità: i risultati ottenuti sono arrivati senza la possibilità di lavorare in un impianto di atletica e senza l’attenzione degli Enti Locali.

L’occasione ha visto il riconoscimento di premi, da parte del Panathlon, presieduto da Paolo Santulli, ad atleti aversani, a cominciare da Dino Gatta, tedoforo ad Aversa nel 1960, per passare alla mai dimenticata Loredana Brusciano, vice Campione d’Europa di corsa Campestre, a Ciro D’Angelo più volte Campione italiano di lancio del Giavellotto. Con loro sono stati premiati lo stesso Savino ed Andreozzi.

E’ intervenuto per la premiazione il Sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, che ha sottolineato anche i meriti di Santulli, che senza mai demordere, sta per realizzare ad Aversa il sogno degli atleti: la Pista. Gli altri premi sono stati consegnati dal Governatore dell’area 11, Antonio Gambacorta e dell’Area 7, Pier Luigi Palmieri. Il Club “ terra di lavoro”, con Giuseppe Bonacci, Bruno Giannico, Salvatore Giaccio, Enzo De Lucia, Giuliano Petrungaro e Margherita Vindice, ha voluto assegnare anche un premio al decano del Panathlon , il pioniere dello sci casertano, il Presidente Santino Bernieri, con lui un altro riconoscimento è andato al Cav. Antonio Farina.

La serata è stata allietata dalle note del Maestro Alfonso Castaldo e dalla cucina di “Peppe o russ’ “ che ha dovuto realizzare uno studiato menù, voluto da Santulli, di tutte pietanze aversane, dall’antipasto alla frutta, vino compreso, che prendeva il nome di: Antiche pietanze del paese dei pazzi. Tutti hanno mangiato tutto fino alle 2.30 del mattino.

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