Europarlamento, Schulz rieletto presidente. Tajani vice

di Redazione

 Strasburgo. Si è aperta a Strasburgo l’ottava legislatura del Parlamento europeo. A dare il via al lavoro della nuova assemblea – dove lo schieramento delle formazioni politiche europeiste si è indebolito …

… ma resta maggioritario mentre quello degli euroscettici si è rafforzato ma è diviso al suo interno – è stata l’elezione del suo presidente: il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, designato alla prima votazione con 409 voti. Antonio Tajani è stato eletto primo vicepresidente dell’assemblea.

All’esponente di Forza Italia è andato il maggior numero di preferenze, 452, espresse al primo scrutinio. E alla prima sessione del nuovo Europarlamento si sono registrate già alcune contestazioni.

Durante la solenne esecuzione dell’inno all’Europa nell’aula di Strasburgo, diversi eurodeputati euroscettici hanno voltato le spalle all’orchestra, posizionata nel centro della sala. Martedì è stato anche il giorno del debutto della pattuglia dei 17 eurodeputati M5S, che dovrebbero essere ‘assistiti’ dall’annunciata presenza di Beppe Grillo. Nonché dell’ingresso, per la prima volta nella storia dell’emiciclo, di esponenti neonazisti provenienti dalla Grecia (Alba Dorata) e dalla Germania.

Attese anche le future mosse di Marine Le Pen, la leader del Front National a cui, nonostante il successo conseguito in Francia, non è riuscita la formazione di un gruppo politico insieme agli xenofobi olandesi del Pvv e alla pattuglia dei leghisti. Tutti finiti tra i ‘non iscritti’, con il forte rischio di essere marginalizzati dai lavori dell’assemblea e delle commissioni parlamentari.

Mercoledì, intanto, sarà la giornata dell’Italia. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi dalle 15 in poi illustrerà all’Europarlamento il programma del semestre di presidenza di turno italiana dell’Ue che prende il via.

E secondo Martin Schulz, neopresidente dell’Europarlamento, il premier italiano troverà “un’ampia maggioranza” nell’interpretazione più flessibile delle regole europee sulla disciplina di bilancio. Rispondendo a una domanda su Renzi e la flessibilità richiesta, tra gli altri, dall’Italia, Schulz ha detto: “Credo che le conseguenze del Consiglio europeo saranno che il Patto di stabilità ha bisogno della necessaria flessibilità, anche per il 2-pack e il 6-pack”, cioè il corpo di norme che governano la disciplina dei bilanci.

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