Beni confiscati, finora niente legge: si “festeggia” a casa dei boss

di Redazione

 Casal di Principe. In quelle che erano le case dei Di Lauro a Secondigliano e degli Schiavone a Casal di Principe, la nuova tappa del Festival dell’Impegno Civile per “festeggiare” i due anni di mancata applicazione della legge regionale sui beni confiscati.

Parteciperanno la presidente della Commissione Nazionale AntimafiaRosy Bindi, il viceministro all’Interno Filippo Bubbico, i sindaci di Napoli e Casal di Principe, Luigi de Magistris e Renato Natale.

“A fronte dell’inerzia istituzionale non resta che un amaro sorriso. E allora abbiamo deciso, con i promotori del Festival dell’Impegno Civile, di festeggiare i due anni di mancata applicazione della legge regionale sui beni confiscati con la Commissione Parlamentare Antimafia, il viceministro Bubbico, i sindaci di Napoli e Casal di Principe. Lo faremo proprio in due beni confiscati simbolo di quello che è stato il predominio criminale nel Napoletano e nel Casertano: saremo a Secondigliano a via cupa dell’Arco nella villa che fu dei Di Lauro e poi a Casal di Principe in quella che è stata la casa di Schiavone”, afferma, Antonio Amato, presidente della Commissione regionale Beni Confiscati, che organizza la tappa di mercoledì 2 luglio del “Festival dell’Impegno Civile – Le Terre di Don Peppe Diana”, la prima manifestazione italiana interamente realizzata sui beni sottratti alla criminalità organizzata promossa dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera coordinamento provinciale di Caserta.

Alle 9,30, dunque, sopralluogo nella villa che fu di Di Lauro a via cupa dell’Arco. Con Amato e i consiglieri regionali della commissione ci saranno la Bindi e una delegazione composta dai deputati Luisa Bossa, Marco Di Lello, Massimiliano Manfredi e Davide Mattiello e i senatori Rosaria Capacchione e Mario Giarrusso, il sindaco De Magistris, il presidente della VII municipalità Vincenzo Solombrino, Valerio Taglione e Gianni Solino del Comitato Don Peppe Diana e di Libera Caserta.

Sarà anche l’occasione per discutere di una nuova destinazione del bene dove Paolo Di Lauro venne arrestato nel 2006 e che, consegnato al comune nel 2012, doveva diventare sede della polizia municipale senza che però questa ipotesi si sia poi tradotta in realtà. Alle 11,30 gli stessi protagonisti del sopralluogo, insieme al viceministro Bubbico, al sindaco di Casal di Principe Natale, al pm Domenico Airoma, a Peppe Pagano della Nco (Nuova Cooperativa Organizzata) e al ricercatore Antonio Esposito, saranno nella casa che fu di Francesco Schiavone “Sandokan”, in via Bologna, a Casale, oggi sede dell’associazione La Forza del Silenzio.

“Creiamo un filo ideale tra Secondigliano e Casal di Principe, perché dal riutilizzo dei beni confiscati può nascere un futuro migliore per le nostre terre” afferma Amato. “Lo dimostrano le tante esperienze d’avanguardia del Casertano e il Napoletano può partire proprio dalla casa di Di Lauro che non può restare ancora senza un chiaro progetto di riutilizzo. Nell’occasione con il sindaco de Magistris, dovremo trovare anche una soluzione per restituire finalmente quel bene alla cittadinanza. Certo tutto è reso più complesso dall’inerzia delle istituzioni come la stessa Regione, capace di approvare all’unanimità una buona legge di merito costruita in modo partecipato con il contributo di associazioni e operatori, per poi lasciarla del tutto disattesa, dimenticandosi sostanzialmente di questo tema se non in occasione di inutili passerelle. Speriamo si riesca a ridestare la Regione dal sonno colpevole nel quale è piombata”.

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