Gaza, Israele risponde a lancio di razzi: raid aerei sulla Striscia

di Redazione

 Gaza. Sale la tensione in Medioriente. Dopo che sabato sei razzi sono stati lanciati contro Israele, domenica mattina è arrivata la risposta dello stato israeliano che ha condotto 12 nuovi attacchi aerei nella Striscia di Gaza.

Lo fa sapere il ministero degli Esteri israeliano, precisando che si tratta di azioni condotte contro i militanti di Hamas. Inoltre, l’esercito ha fatto sapere di aver mirato oggi a 12 siti nella Striscia, ritenuti “luoghi di attività terroristiche”.

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che potrebbe estendere gli attacchi contro la Striscia di Gaza se proseguirà il lancio di razzi verso il sud dello Stato ebraico. “Per tutto il fine settimana le nostre forze armate hanno colpito un gran numero di obiettivi in reazione agli spari dalla Striscia di Gaza”, ha spiegato Netanyahu prima di aprire la riunione settimanale del Consiglio dei ministri, “siamo pronti ad ampliare questa operazione a seconda delle necessità”.

Netanyahu ha parlato dopo che nella notte l’aviazione israeliana aveva colpito nove obiettivi nell’enclave palestinese in risposta a un lancio di razzi che hanno distrutto due capannoni a Sderot, nel Neghev. Da un calcoloè emerso che nel mese di giugno sono stati lanciati da Gaza 60 razzi, 28 dei quali hanno raggiunto il territorio israeliano.

Il premier ha ribadito che ritiene l’Anp responsabile per il lancio di razzi ora che Hamas, che ha il controllo di Gaza, fa parte del governo palestinese. Intanto il governo israeliano ha approvato un piano di sicurezza volto a rafforzare i controlli delle autorità su Gerusalemme est e sui circa 300mila palestinesi residenti nell’area.

Il progetto, riferisce Haaretz,è simile a quello proposto dal ministro dell’Economia Naftali Bennett, leader del partito di destra Habayit Hayehudi, che prevedeva l’annessione a Israele dei Territori palestinesi situati nell’area C. Tel Aviv investirà una somma pari a 86 milioni di dollari per i prossimi cinque anni “con il dichiarato proposito di evitare ogni possibile divisione della città come parte di un eventuale accordo futuro”, scrive il quotidiano.

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