Cile, terremoto 8.2: morti e feriti. Giappone a rischio tsunami

di Stefania Arpaia

 Santiago del Cile. Una fortissima scossa di terremoto ha fatto tremare questa notte le coste settentrionali del Cile, diffondendo paura e terrore tra la popolazione.

Di magnitudo 8.2 la scossa registrata all’1.46, ora italiana, le 20.46 in Cile, nei pressi dell’area mineraria di Iquique, capoluogo di Tarapaca, a 20 chilometri sotto il livello del mare. Sonosei le vittime accertate, 4 uomini e una donna, morti per i crolli e per infarti, ma nelle prossime ore il numero dei morti potrebbe aumentare.

Migliaia le persone evacuate, che dalle proprie abitazioni si sono riversate nelle strade. Le autorità hanno chiesto l’evacuazione preventiva del 100% delle coste, circa 4.300 chilometri, a causa dell’allerta tsunami. A due ore dal terremoto infatti onde alte due metri si sono abbattute sulle spiagge di alcune località.

Ricardo Toro, responsabile della protezione civile ha ricordato che “in genere le prime onde non sono quelle più distruttive”. Il ministro degli Interni cileno, Rodrigo Penailillo, ha dichiarato: “L’allerta tsunami rimarrà in vigore in tutto il paese per altre sei ore”.

Dopo la revoca dell’allarme in tutto il Paese, il Japan Meteorological Agency ha diffuso la possibilità che onde anomale si abbattano sul Giappone: in particolare un’onda dovrebbe abbattersi sull’isola di Hokkaido alle 5 di giovedì, le 22 di mercoledì in Italia.

La scossa è stata avvertita in Bolivia, Perù, ma l’allerta tsunami diramata dal Centro allerta del Pacifico riguardava anche Ecuador, Colombia, Panama e Costarica.

La presidente cilena, Michelle Bachelet, ha dichiarato lo stato di calamità naturale per le regioni più colpite: Arica, Parinacota e Tarapacan. Proprio sul territorio cileno, nel 1960, avvenne il terremoto più grande di tutto il mondo con magnitudo 9.5, che provocò più di 5mila vittime.

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