Arma occultata nel Parco del Vesuvio: un arresto

di Redazione

 Napoli. Si è conclusa, con l’arresto in flagranza di reato di un uomo per porto e detenzione di arma a matricola abrasa, l’operazione “All’Ombra del Vesuvio”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, volta a contrastare gli illeciti ambientali perpetrati all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio.

L’attività ha avuto inizio nel mese di febbraio ed ha visto impegnata, oltre che la sezione di polizia giudiziaria del Corpo Forestale e della Polizia di Stato di Nola, anche uomini del comando provinciale della Forestale di Caserta e del Coordinamento territoriale per l’ambiente del Vesuvio.

A seguito di svariati servizi di ispezione svolti sul Monte Somma, in località “Valle dell’Inferno”, a Ottaviano, gli agenti del Corpo forestale notavano un sentiero tortuoso con evidente presenza di tracce umane e di animali che portavano all’interno di una macchia di vegetazione caratterizzata dalla presenza di alberi maestosi. E così, proprio nelle vicinanze di un grande albero di leccio, si scopriva un masso non coerente con la morfologia propria di quel sottobosco. I forestali, incuriositi da tale “stranezza”, procedevano a rimuovere il sasso.

Da qui la scoperta: un tubo in pvc di colore rosso aranciato, abilmente interrato, all’interno del quale era riposto un fucile a matricola abrasa a canne sovrapposte calibro 20, alloggiato in un fodero in stoffa maculata mimetica, svariate cartucce cariche e una bomboletta spray, contenente olio lubrificante per armi. Il rinvenimento induceva gli agenti ad effettuare un’accurata attività di intelligence che, attraverso lo studio capillare del territorio, offriva elementi utili per l’individuazione del detentore del fucile.

Il blitz scattava alle prime luci dell’alba, alle 4.30 di giovedì mattina, quando gli agenti si portavano sul posto e si appostavano nei pressi dell’albero che occultava l’arma. Verso le ore 8.30 giungevano sul posto due uomini a bordo di una Fiat Panda 4×4 di colore verde metallizzato nel cui cofano, all’interno di un apposito trasportino per animali, vi erano quattro cani da caccia di razza Setter Inglese.

Uno dei due, A.V., immediatamente si addentrava nel sentiero e, giunto ai piedi dell’albero di leccio, procedeva a rimuovere il masso ed estrarre l’arma. A questo punto gli operatori, appostati a breve distanza, intervenivano e procedevano all’arresto in flagranza dell’uomo, scongiurando, in tal modo, il possibile e pericoloso utilizzo dell’arma. Poco dopo, veniva effettuata nell’abitazione dell’arrestato una perquisizione domiciliare nel corso della quale venivano rinvenute e sequestrate penalmente due cartucce caricate a palla unica, illegalmente detenute ed acquisiti cautelativamente quattro fucili da caccia, 340 cartucce di vario calibro e quattro coltelli a serramanico.

Contestualmente, veniva effettuata una perquisizione domiciliare anche nell’abitazione del secondo individuo, R.A., al fine di verificare l’eventuale presenza di armi illegali. Durante il controllo venivano ritrovati, all’interno di una voliera nel giardino di casa, svariati uccelli di specie cacciabile e non, illegalmente detenuti e, pertanto, sequestrati e affidati in cura al Centro recupero animali “Il Frullone” di Napoli. Si procedeva, quindi, a denunciare a piede libero anche il secondo uomo per detenzione illegale di fauna selvatica.

Il Parco nazionale del Vesuvio è un’area particolarmente vigilata dal Corpo Forestale, oltre che per ragioni di tutela ambientale, legate alla straordinaria ricchezza di biodiversità propria del territorio, anche in considerazione del fatto che negli anni passati si sono verificati episodi gravissimi, quali un irrisolto caso di assassinio di un finanziere e il brutale ferimento di un forestale nell’esercizio delle proprie funzioni.

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