Don Carmine Schiavone nuovo vicedirettore della Caritas

di Redazione

 Aversa. Folla di fedeli dalle grandi occasioni e scroscianti applausi per don Carmine Schiavone, designato vicedirettore della Caritas diocesana e responsabile del centro polivalente, settore accoglienza e mensa dei poveri “Madre Teresa di Calcutta”, situato nel complesso Sant’Agostino di Aversa.

Don Carmine, originario di Villa Literno, è stato salutato nel corso dell’ultima santa messa celebrata da vicario parrocchiale, nella chiesa di Sant’Eufemia, a Carditello. Il parroco don Vincenzo Marfisa, anche in veste di vicario diocesano per il clero, ha detto: “Il periodo quaresimale illumina di speranza l’intera nostra esistenza, anche nei suoi aspetti più complessi e dolorosi. Salutare don Carmine, con l’abbraccio così sincero della nostra grande famiglia parrocchiale, e accompagnarlo con la preghiera nel gravoso incarico di responsabile dell’accoglienza dell’intera Diocesi, è per noi motivo di orgoglio. Don Carmine sin dal 12 settembre 2013, data del suo insediamento nella nostra grande famiglia, ha comunicato con l’esempio la Parola del Vangelo, che è sempre di amore e pace, traducendo in realtà il tema tanto caro al pontefice Giovanni Paolo II, ‘Chi accoglie anche uno solo di questi nostri bambini, accoglie me’. Don Carmine non ha mai guardato la data di nascita di nessuno, né il colore della pelle, né la provenienza, per lui sono tutti bambini, don Carmine è l’uomo, il sacerdote dell’ascolto, della preghiera e non del giudizio”.

Poi don Vincenzo ha ripercorso la vicenda giudiziaria che ha investito don Carmine: “Questo anche quando il Signore lo ha scelto, caricandolo di una pesante croce, il 22 ottobre del 2013 indagato, quale sostenitore di un clan camorristico, sbattuto sui mass media, senza riguardo, né ascolto, giorni che hanno segnato pagine triste del nostro libro parrocchiale e umano. Tutti abbiamo sofferto, stringendo tra le mai la luce del Vangelo, quale unica norma e codice di verità e santità, oltre che sostegno e guida verso le mete sicure. La luce provvidente della Parola di Dio ha fatto la sua parte, risplendendo su di noi, ed in particolare sul nostro caro don Carmine, spazzando via ogni zona d’ombra anche per la giustizia umana, che tanto ha fatto soffrire don Carmine, assolto prima ancora di essere giudicato perché ‘il fatto non sussiste’. Eravamo e siamo orgogliosi di essere stati scelti da nostro Signore che ci ha prima caricati della Croce umana, per poi far risplendere in tutto il suo fascino la verità”.

Emozionato, ma obbediente al suo ministero, don Carmine ha abbracciato tutti, grato per la tappa di vita spirituale fatta insieme, ma sicuro di poter ancora dare e ricevere comunione dai suoi fedeli, sull’esempio di tante persone povere nello spirito, nella fede, nel pane, sole, abbandonate.

“A loro e alle tante persone che con cuore generoso si prendono cura delle loro sofferenze, deve essere sempre riservato da tutta la chiesa un trattamento riservato, sull’esempio di Gesù che ha assunto su di sé la sofferenza umana e l’ha illuminata con la luce sfolgorante della resurrezione. Solo con l’amore crea il bene anche dal male”, ha detto don Carmine dopo aver sperimentato sulla sua pelle il male terrestre, la calunnia, il dubbio della gente, pronta a costruire zone d’ombra intorno ad un sacerdote come lui, oggi scelto nel grande ministero umano di essere prete della gente tra la gente, senza confini.

di Franco Musto

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