Maxisequestri di cibi in Italia: dolci e pesce scaduto

di Redazione

 SALERNO. Sequestrate, dai carabinieri del Nas di Salerno, 24 tonnellate di dolci in pessimo stato di conservazione e anche contaminati da escrementi di topi.

L’azienda in provincia di Salerno era abusiva e in pessime condizioni igieniche. Congelava abusivamente i prodotti ed etichettava le confezioni con scadenze inventate.

Le ispezioni effettuate dal Nas di Salerno hanno consentito di impedire la distribuzione di un ingente quantitativo di prodotti dolciari potenzialmente pericolosi per la salute. Il Nas ha sequestrato la struttura e 3 tonnellate tra materie prime (farine, creme, cacao, etc.) e prodotti dolciari (sfogliate, paste frolla, biscotti secchi, etc., destinati alla vendita ad esercizi commerciali di tutta Italia), denunciando il titolare dell’attività.

Inoltre, altre ispezioni del Nas salernitano hanno portato alla chiusura sanitaria di tre aziende, tutte in gravi condizioni igienico sanitarie e gestionali, ed al sequestro amministrativo di oltre 21 tonnellate di semilavorati alimentari (creme, polpe di frutta, etc.) destinati alla produzione di dolci tipici delle festività pasquali, preparati con ingredienti di ignota provenienza.

Il valore sul mercato degli alimenti sottratti al consumo supera i 350mila euro. Oltre cinque tonnellate e mezza di cacao in polvere, scaduto anche da tre anni e stoccato in magazzini in pessimo stato igienico e sanitario, sono state sequestrate in un’azienda cioccolatiera dell’hinterland leccese che produce prodotti tipici delle festività pasquali. Il sequestro ha impedito – secondo gli investigatori – l’immissione in commercio di prodotti preparati con materie prime potenzialmente pericolose per la salute.

I tre locali “abusivi” erano – secondo il Nas – “notevolmente sporchi, con diffuse muffe ed infiltrazioni di acqua, dove le evidenti spaccature dei muri, della pavimentazione e della soffittatura avevano causato il percolamento di acqua piovana direttamente sui sacchi di cacao, numerosi dei quali, peraltro, scaduti anche da 3 anni”. Secondo i carabinieri, il prodotto sequestrato (del valore di circa 60mila euro) era destinato alla produzione delle tradizionali uova pasquali da distribuire ad esercizi commerciali delle province di Lecce e Brindisi.

Il titolare 23enne ed il gestore di 38 anni dell’azienda dolciaria sono stati denunciati per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. La Guardia di finanza di Ascoli Piceno, invece, in collaborazione con i colleghi di Venezia, ha sequestrato a San Benedetto del Tronto 48,3 tonnellate di prodotti ittici scaduti o mal conservati, pericolosi per la salute dei consumatori.

Le fiamme gialle hanno controllato aziende operanti nel settore della lavorazione e della commercializzazione di prodotti ittici surgelati e congelati. In particolare, in un’importante azienda dell’entroterra sambenedettese, sono state rinvenute 5,8 tonnellate di prodotti in cattivo stato di conservazione o scaduti da oltre 5 anni.

In un’altra impresa i finanzieri hanno trovato all’interno delle celle frigo ben 42,5 tonnellate di prodotti egualmente mal conservati e scaduti da diverso tempo. I rappresentanti legali delle due società sono stati denunciati.

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