Fondi Pdl, torna libero “Er Batman” Franco Fiorito

di Redazione

 ROMA. Torna in libertà Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla regione Lazio accusato di peculato per essersi appropriato di circa 1 milione 400mila euro dei fondi destinati al gruppo consiliare e finiti su alcuni conti correnti in Spagna.

Lo ha deciso il gip Rosalba Liso. Dal 27 dicembre Fiorito era agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Anagni, in provincia di Frosinone. Il gip ha accolto un’istanza presentata dagli avvocati Carlo Taormina ed Enrico Pavia. Lo scandalo dei fondi Pdl fece da detonatore a una crisi che travolse la Regione Lazio e spinse la presidente Renata Polverini alle dimissioni. L’8 aprile prossimo il gup Liso dovrà decidere se accogliere la richiesta di Fiorito di essere giudicato con il rito abbreviato.

Il giudice deciderà anche se accogliere o meno la richiesta di patteggiamento della pena presentate dai difensori di Bruno Galassi e Pierluigi Boschi, componenti della segreteria di Fiorito alla Pisana, imputati nello stesso procedimento. Nell’ordinanza che portò in cella l’ex capogruppo Pdl, si leggeva che Fiorito avrebbe ordinato ben 193 i bonifici, per 1 milione e 380 mila di euro: tutti soldi finiti sui suoi conti correnti, in parte all’estero.

La somma, a detta degli inquirenti, era stata sottratta dal conto del gruppo Pdl presso la Regione Lazio: conto alimentato dai fondi pubblici ai partiti, quindi dai soldi pagati dagli elettori attraverso le tasse. Nel complesso Fiorito avrebbe movimentato, in due anni, 6 milioni di euro. Non solo: sostenendo di averne diritto, Fiorito aveva triplicato la propria disponibilità di fondi in base al cumulo delle cariche; percepiva 300mila euro l’anno, oltre lo stipendio, perchè capogruppo e presidente commissione.

Singolari, poi, le stravaganze amministrative dell’ex capogruppo: tra gli acquisti effettuati con fondi del partito figurano una caldaia per la villa al Circeo e un Suv comprato durante l’emergenza neve del febbraio 2012 a Roma; un 4×4 del valore di 35 mila euro. Gli inquirenti poi definiscono come “vendita singolare” anche il passaggio del Suv Bmw e di una Smart dal gruppo Pdl alla Regione Lazio. Un’operazione in cui l’ex capogruppo risulta sia venditore che acquirente.

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