Il Pd scarica il sindaco Di Santo

di Redazione

 SANT’ARPINO. Il Partito Democratico di Sant’Arpino si tira fuori dalla maggioranza del sindaco Di Santo. Dopo le clamorose dimissioni di qualche settimana fa dell’assessore democratico Salvatore Lettera, anche il suo partito decide di ritirare il sostegno all’amministrazione comunale in carica.

Un autentico terremoto politico ufficializzato all’indomani della riunione del direttivo del circolo del Pd santarpinese, guidato dal giovane segretario Nicola Romano. In apertura dei lavori, in riferimento alle sue dimissioni, il consigliere Salvatore Lettera ha ringraziato tutti i presenti per la solidarietà dimostrata nei suoi confronti e ha colto l’occasione per ribadire ancora una volta la propria indisponibilità a rientrare nell’amministrazione Di Santo.

Poi il segretario Romano ha provveduto a comunicare al direttivo l’esito dell’incontro tenutosi venerdì 22 marzo con il sindaco Di Santo. Ancora una volta Romano, a nome del Pd, ha chiesto a Di Santo di inserire nel programma da sottoporre agli elettori in occasione delle imminenti elezioni di maggio una serie di proposte amministrative innovative peraltro già ufficializzate al primo cittadino lo scorso mese di novembre.

Tra le proposte si segnalano: la revoca immediata del contratto di fitto di oltre 6mila euro l’anno per la sede dell’associazione dei carabinieri in congedo ritenendo tale fitto fortemente discriminatorio nei confronti delle altre associazioni che pagano con i propri fondi i fitti, in un momento peraltro di grave crisi delle casse comunali dove spesso non si è nemmeno in grado di assicurare un sostegno ai cittadini in difficoltà; taglio di sprechi quali quelli per le luminarie costate oltre 50mila euro l’anno a cui devono provvedere i commercianti; riduzione immediata da 8 a 4 delle aree amministrative con i rispettivi responsabili il che consente un risparmio annuo di oltre 100mila euro; riduzione ad un solo componente dell’organo di gestione della Ecoatellana Multiservizi con taglio anche dei consulenti; ritornare ad una gestione comunale dei tributi; integrazione salariale dei socialmente utili più volte sollecitata anche tramite comunicati pubblici. Il sindaco pro tempore a fronte di queste proposte ha manifestato il suo rifiuto e non ha voluto condividere i punti programmatici decisi dal direttivo del Pd. Tagli che possono creare una grossa economia da investire a favore di politiche sociali e in particolare per i cittadini in difficoltà e meno abbienti.

Il direttivo del Pd, nell’incontro di ieri sera, preso atto del diniego del sindaco ad accogliere le proposte formulate, ha ritenuto all’unanimità dei presenti di: “non ritenere più opportuno proseguire il cammino politico ed amministrativo intrapreso con l’amministrazione Di Santo”. Infine, “il direttivo ha ritenuto opportuno che il sindaco proceda a rimuovere urgentemente il simbolo del Pd da tutti i manifesti e i volantini”.

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