Cipro, no del Parlamento ai prelievi forzosi

di Redazione

 NICOSIA. Il Parlamento di Cipro ha bocciato il piano di salvataggio concordato con l’Eurogruppo, che prevedeva a garanzia anche un prelievo forzoso sui depositi bancari.

La decisione era molto attesa e oggi i mercati europei, spaventati dalle possibili conseguenze di questa situazione esplosiva, hanno vissuto un’altra giornata di passione. Dalla Germania erano arrivate poco fa parole pesanti: se Cipro dice no al piano, avevano detto fonti governative, niente aiuti Ue al Paese.
“L’eventuale decisione di un prelievo forzoso sui depositi bancari proposto dalla Ue al governo cipriota creerebbe un pericoloso precedente che trasformerebbe l’Europa in matrigna”, aveva detto, poco prima della decisione del Parlamento di Nicosia, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che “esprime fortissima preoccupazione per ciò che sta accadendo a Cipro”.
Il numero uno di Viale dell’Astronomia ha manifestato le sue forti perplessità in merito in una lettera inviata ai presidente delle Confindustrie europee, per condividere con loro una posizione comune. “Daeuropeista profondamente convinto- ha detto -, esprimo fortissima preoccupazione per ciò che sta accadendo a Cipro. Irisparmi dei cittadini sono il tesoro di ogni singolo Statoe, pertanto, vanno assolutamente difesi.
E, proprio prima della decisione sul pacchetto di salvataggio, la Germania aveva avvertito: ulteriori ritardi o la bocciatura delle condizioni poste avranno effetti pesanti. “Finché il Parlamento non avrà deciso, non ci sarà alcun programma di aiuto”, avevano minacciato fonti governative da Berlino.
Intanto un aereo della Raf ha portato sull’isola con un milione di euro destinati ai militari britannici e alle loro famiglie che vivono a Cipro. Il ministero della Difesa britannico ha inoltre fatto sapere di non escludere che altri voli simili potrebbero partire verso Cipro e ha reso noto di aver contattato i militari per chiedere loro se preferiscano che i loro salario per il mese di marzo e per quelli futuri venga accreditato in conti bancari nel Regno Unito.

Il caso Cipro spaventa anche i mercati. In Europa Milano ha chiuso a -1,59% temendo conseguenze pesanti dalla crisi cipriota, ma anche le altre piazze finanziarie hanno finito la giornata in rosso: da Parigi, con il Cac 40 a -1,30% a 3.775 punti, a Francoforte, con il Dax a -0,79% a 7.947, a Londra, con il Ftse-100 a -0,26% a 6.441, a Madrid: Ibex 35 a -2,20% a 8.321.
A preoccupare i mercati sono stati i rumors che si erano diffusi in giornata, in attesa del voto parlamentare sulla proposta di salvataggio di Cipro, che implica proprio il prelievo sui depositi bancari. Alcune voci dicevano che Cipro potrebbe uscire dall’euro in caso di bocciatura del pacchetto: ipotesi che è stata seccamente smentita, a mercati chiusi, dal ministro dell’Economia spagnolo. E anche lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in risalita, a 337 punti base, mentre le banche italiane sono state pesantemente colpite dalle vendite: Unicredit -4%, Mediobanca -5%, Intesa -3,8%.
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