Sacchetti differenziata: Della Valle scrive al sindaco

di Redazione

Gino Della ValleAVERSA. Egregio Sindaco, come Lei saprà da qualche giorno l’erogatore dei sacchi per la differenziata, che si trova negli Uffici del pian terreno del Comune, distribuisce solo i sacchi bianchi per la frazione umida.

Questo ha generato tantissime proteste da parte di cittadini che non erano informati sul blocco del servizio di erogazione. Su di un articolo, poi, apparso su un quotidiano locale il 24/12, era riportato che Lei sta riconsiderando tutta la questione dei kit dei sacchetti della differenziata.

L’articolo indicava una somma sproporzionata per il costo di questo servizio (giusto il doppio di quella effettiva) ed un’errata informazione sulla distribuzione dei kit (formati da n. 4 rotoli, ciascuno per ogni frazione differenziata – umido, multimateriale, carta e indifferenziato), che per quest’anno sono stati pari a circa 90.000 sui 98.000 originariamente preventivati. Incomprensibile anche la suddivisione, riportata nel pezzo giornalistico, tra buste e kit, i quali si acquistavano con somme che erano già comprese nella Tarsu.

Certo non è mia intenzione rilevare, con questa mia, errori contenuti nell’articolo richiamato, ma vorrei darle un contributo di idee sulla questione che all’apparenza sembrerebbe di piccola importanza.

Se si deciderà che i circa 98.000 kit non saranno più distribuiti dal Comune, ogni famiglia aversana avrà una diminuzione della Tarsu di circa 13 Euro ad utenza per l’anno 2013 ma non sarà, a mio parere, un effettivo risparmio per le famiglie.

Per gestire, infatti, le quantità di rifiuti differenziati durante una settimana tutte le famiglie aversane dovranno comprare, per tutto l’anno, dei sacchi di dimensioni idonee, che alla fine costeranno molto di più rispetto dei 13 Euro risparmiati nella Tarsu, ed in più avremo in giro sacchi non conformi alla normativa vigente (Dlgs. 152/2006 e L. 28/2012).

E’evidente, che comprare al dettaglio, è sempre più oneroso rispetto ad acquistare all’ingrosso, quindi gli aversani molto probabilmente spenderanno di più. Il problema però non è limitato a poche decine di Euro che gli aversani, a mio parere, saranno costretti a sborsare ma potrebbe essere molto più serio.

L’enorme importanza che hanno avuto i kit di buste sia per l’avvio del servizio della raccolta differenziata, sia per il raggiungimento di una quota mensile che oggi si attesta al 50% non deve essere sottovalutato e non può essere ridotto solo ad una questione didattica/esplicativa per i nostri cittadini.

Ci sono anche altri due fattori importantissimi legati ai kit di sacchi, rappresentati dal controllo sulla qualità e dalla deterrenza, che con i sacchi non trasparenti perderebbero la loro forza. L’ispezione del sacco, infatti, per stabilire se in esso è conferita la giusta frazione da prelevare è effettuata a monte dagli operatori del “porta a porta” e ciò non potrebbe avvenire con sacchi non trasparenti e non a norma.

Così come la deterrenza, cioè la preoccupazione che il cittadino ha nel conferire frazioni sbagliate, andrebbe a scemare con un sacchetto non trasparente.

Il tutto potrebbe portare ad una diminuzione della quantità e della qualità della differenziata. E’ inutile ricordarle che il mancato raggiungimento della suddetta percentuale del 50% comporterebbe, infatti, costi di smaltimento più alti per il Comune con conseguente aggravio sulla Tarsu, di diverse decine di Euro pro capite.

Anche la probabile diminuzione della qualità del materiale differenziato, che già con le buste trasparenti e divise per colori ha dato numerosi difficoltà, potrebbe portare come conseguenza ad una riduzione dei corrispettivi Conai e quindi ad un aumento della Tarsu.

La decisione che si accinge ad assumere dovrebbe tener conto, a parere dello scrivente, di tutti questi fattori, e nello spirito collaborativo e sicuro di aver dato un modesto contributo per poi assumere la decisione idonea Le porgo distinti saluti.

Il consigliere comunale Gino Della Valle
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