Figlio disabile senza assistenza: Sarracino scrive al ministro

di Antonio Arduino

Raffaele SarrracinoAVERSA. Il caso di Giuseppe Sarracino, trentasette anni compiuti lo scorso marzo, affetto da ritardo mentale grave con disarmonie comportamentali che impongono continua assistenza e sorveglianza, arriva sul tavolo del Ministro della Salute.

A informarlo di quelle che considera inefficienze nel sistema scelto per garantire la giusta assistenza dovuta a suo figlio è Raffaele Sarracino che si propone come portabandiera di un problema che interesserebbe, sostiene, decine di cittadini diversamente abili afferenti all’Ambito socio assistenziale C3 di cui Aversa è parte integrante.

“Dal verbale dell’Unità di Valutazione Interdisciplinare redatto il 29 giugno 2012 si evince – scrive Sarracino, chiedendo l’intervento del Ministro – che mio figlio Giuseppe di 37 anni, è un caso sanitario unico, ma gli strumenti a disposizione dell’Asl non riescono a garantire una adeguata assistenza a causa della sua forte opposizione ai mezzi di trasporto che si traduce nel rifiuto ad entrare in una autovettura qualsiasi, una idiosincrasia comportamentale creata dalla malattia da cui è affetto che è stata diagnosticata ‘ritardo mentale grave con disarmonie comportamentali che impongono continua assistenza e sorveglianza’”.

“Pertanto sono stato costretto – spiega Sarracino – ad accettare, in attesa di una organizzazione migliore del servizio, una assistenza domiciliare gestita dal comune di Aversa. Ma ad oggi, 11 luglio, mentre Le scrivo, il Comune non ha erogato alcuna assistenza, né da segno di volerlo fare”. “In un mare di incertezze, fatto di promesse non mantenute, in cui il politico e/o il burocrate di turno, senza conoscere il caso di Giuseppe, propone – sottolinea Sarracino – soluzioni fantasiose e generiche, come quella di affidarlo alle cure assistenziali di una cooperativa che non ha alcuna esperienza di assistenza per questo tipo di disabili, perché deputata ad assistere anziani, per poi non dare seguito agli impegni presi, l’unica certezza per mio figlio sta nell’assistenza fornita dalla cooperativa Iride Onlus che lo assise già da sette anni malgrado i mancati pagamenti la sospensione degli stessi o i ritardi, assicurando assistenza anche gratuitamente, in via solidale e volontaria”.

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“Pertanto, Le chiedo, signor Ministro, di intervenire per individuare il perché di questo tipo di comportamento e per far si che venga riconosciuto a mio figlio, fino a soluzione definitiva dell’organizzazione dell’assistenza nell’Ambito, il servizio fornito dalla cooperativa Iride Onlus che per la mia famiglia è di vitale importanza”. “Garantendo a Giuseppe quella assistenza e sorveglianza continua, disposta da anni e ribadito ancora una volta il 29 marzo scorso dal responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Caserta e non una assistenza pro forma, signor Ministro Lei – afferma Sarracino – salverà letteralmente la vita non solo a Giuseppe ma a due genitori anziani e malati che senza quel tipo di assistenza non hanno la possibilità nemmeno di andare semplicemente in bagno a… lavarsi la faccia”.

“Questo – conclude Sarracino – è un aspetto della cura dovuta a Giuseppe che non viene minimamente considerato da chi dovrebbe fornire assistenza socio sanitaria ma che, come Lei sa di sicuro, è stato alla base di tante tragedie familiari che hanno riempito le pagine dei quotidiani nazionali”.

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