Il sindaco Fattore si dimette: lettera aperta alla cittadinanza

di Redazione

Luciano Fattore LUSCIANO. Il sindaco Luciano Fattore rassegna le dimissioni. Nella mattinata di venerdì 17 febbraio, alle 12.30, …

… si terrà in sala giunta una conferenza stampa in cui il primo cittadino renderà noti i motivi della sua decisione.

A conferma di alcune indiscrezioni,il primo cittadinosi dichiarastanco delle accuse rivolte negli ultimi tempi alla sua amministrazione comunale, in particolare attraverso lettere anonime. Fattore ha comunque venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni.

Ecco il testo integrale della lettera aperta alla cittadinanza:

Carissimi cittadini, segretario comunale, presidente del Consiglio comunale e, per conoscenza, Sua Eccellenza il prefetto

Oltre due anni fa abbiamo, insieme, dato vita ad un’avventura che aveva come primo obiettivo la normalizzazione della vita quotidiana ed amministrativa del nostro Paese. L’entusiasmo che si riusciva a palpare con le mani era, è e continuerà ad essere enorme. La convinzione mia personale e del magnifico gruppo, nel suo insieme, che ho avuto l’onore ed il piacere di guidare consisteva nella sicurezza di poter affrontare ed anche risolvere i problemi amministrativi con la trasparenza, la legalità, la partecipazione.

Ed è quanto abbiamo cercato di perseguire in questo periodo che ci ha visti protagonisti, non i componenti della maggioranza, ma tutti i consiglieri volenterosi e tutti i cittadini, nell’avviare la normalizzazione della vita amministrativa. Procedure importanti sono state avviate e portate a termine, altre sono giunte ad un livello di attuazione per cui non è più possibile tornare indietro e, quindi, possono essere anche loro considerate concluse; per altre il procedimento è avviato e sono sicuro che potranno essere portate a termine in tempi brevi da coloro del nostro gruppo che vorranno ancora dedicare buona parte del loro tempo alla vita pubblica del nostro Paese. Tuttavia le cose che rimarranno ancora insolute sono numerose, perché la congiuntura politica locale, nazionale ed internazionale è particolarmente difficile e restrittiva.

Tuttavia esiste anche un lato nascosto della vita pubblica che personalmente non conoscevo e con il quale ho dovuto fare i conti dal primo giorno del mio insediamento. Un lato oscuro, vile e dannoso per i cittadini onesti e rispettosi delle regole, articolato in diversi modi. Il primo e più impattante sulla tranquillità mentale dell’amministratore è rappresentata da un’ampia e copiosa letteratura di “lettere anonime” che vengono prodotte quotidianamente da persone che evidentemente non hanno nulla di meglio da fare nella vita che infangare non il singolo amministratore, ma la collettività comunale con affermazioni le più incredibili e le più impensabili. Affermazioni che, forse, non hanno alcun effetto su coloro i quali hanno deciso di essere “politici” per professione, ma che hanno sempre più creato nella mente e nel cuore mio e nella maggior parte del nostro gruppo turbamenti e preoccupazioni. Spesso mi sono chiesto il motivo, il fine ultimo di coloro che vigliaccamente si trincerano dietro l’anonimato. Non è compito né mio personale, né dei politici ricercarne gli autori. Certo viene da chiedersi se non possa essere un modo per condizionare politicamente scelte e progetti.

Ho sempre ritenuto il ruolo dell’amministratore di minoranza non tanto quello di “rendere la vita difficile” a chi governa, ma piuttosto un ruolo di controllo e di sprone, per permettere il più alto grado di risultato nell’interesse del cittadino con l’operato comune di maggioranza ed opposizione. Purtroppo questa concezione non è ancora completamente maturata nella mente e negli animi di molti dei “politici” locali. Lo scontro violento, quasi fisico in alcune occasioni, è stato ritenuto più produttivo del confronto dialettico e propositivo. Alcune sedute del Consiglio Comunale le ho vissute con estremo imbarazzo non per le argomentazioni, ma per il comportamento. Le regole sull’ostruzionismo futile sono state decise e legiferate molti anni fa dal Parlamento Italiano, ma, ancora, non completamente recepite dal Consiglio Comunale di Lusciano.

La politica prevede il confronto di idee e la capacità di raggiungere opinioni condivise, quello che personalmente chiamo compromesso costruttivo, quello che ha come fine la condivisione piuttosto che la spartizione, la collegialità piuttosto che il personalismo. La mia serenità nasce dal poter mettere a disposizione di tutti i miei personali beni e le mie proprietà, per dimostrare in modo inequivocabile la mancanza di interesse personale e di volontà di arricchimento. Tuttavia sono profondamente turbato dagli attacchi personali che si sono via via intensificati quando la nostra opera ha cominciato a realizzare opere storiche per il nostro Paese. Il motivo? Non sta a me o a voi identificarlo. I cittadini, nei quali ho enorme fiducia, sanno e sapranno valutare l’operato e l’interesse personale dei singoli “politici” negli atti amministrativi.

Se la politica è vile litigio personale piuttosto che confronto, se la politica è distruzione piuttosto che costruzione comune, se la politica è denuncia piuttosto che dialettica, se la politica è gestione piuttosto che servizio, ebbene questa politica non mi appartiene, questa politica non appartiene a me ed a tutti coloro i quali hanno condiviso lo spirito iniziale che ha portato alla costruzione del Movimento Popolare per Lusciano, la cui grave, protratta e voluta chiusura è interpretato da me come un segno inequivocabile di sfaldamento del progetto politico iniziale del gruppo. Ciò soprattutto considerando come io stesso più volte in campagna elettorale abbia espresso il concetto che il destino della nostra maggioranza sarebbe stato strettamente legato al destino del nostro movimento politico.

Ed allora se il problema è l’integralismo culturale e comportamentale di Luciano Fattore teso a perpetrare il rispetto delle regole per il bene comune, allora con coraggio, con il coraggio di una forte autonomia di pensiero, col coraggio di chi ha sempre pensato ed operato con altruismo e non con l’obiettivo di interessi personali, col coraggio di chi non ha mai né progettato, né, a maggior ragione, confezionato torte da spartire, con quel coraggio e con la presente rassegno formalmente nelle mani del Segretario Comunale le mie dimissioni, che mi auguro siano condivise e firmate almeno da parte degli amici compagni di viaggio della maggioranza consiliare.

Sono pronto a farmi da parte, promettendo, però, già da subito ai cittadini luscianesi il mio impegno a continuare il lavoro intrapreso al loro fianco per non permettere nel futuro esperienze mortificanti quali sono quelle regalate dalla classe politica luscianese purtroppo negli ultimi lustri. Per ridare dignità al nostro territorio maltrattato e lasciato a se stesso.

Infine un ringraziamento personale sento di esprimerlo innanzitutto alla mia famiglia, agli amici tutti, assessori, consiglieri, iscritti al Movimento Popolare per Lusciano ed a quanti hanno creduto e crederanno in una Lusciano migliore, in un territorio più libero ed orgoglioso, ai dipendenti comunali, funzionari ed impiegati, che hanno sopportato e condiviso, con sacrificio e spirito di appartenenza, le proposte di efficienza, efficacia e partecipazione, alle Istituzioni, locali e provinciali, che hanno costantemente manifestato solidarietà nei miei personali confronti ed attestati di stima e rispetto.
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